TOGATO agg./s.m.

0.1 togata, togate, togati, togato, tugata, tugati; f: thogati.

0.2 Lat. togatus (DELI 2 s.v. toga).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. Francia togata 1.2.2; Gallia togata 1.2.2; Gallici togati 1.2.2.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Che indossa o è solito indossare la toga (in partic. come veste tipica del cittadino romano in tempo di pace). 1.1 [In opp. al soldato romano o generic. a chi è armato]. 1.2 [In opp. al non romano]. 1.3 Fig. Che riguarda o è proprio di chi si dedica alle occupazioni civili in tempo di pace (in partic. con rif. all'attività dei magistrati e dei funzionari della res publica o all'attività giudiziaria di giudici e avvocati). 1.4 Fig. Che ricopre una carica civile in tempo di pace (in partic. con rif. all'attività dei magistrati e dei funzionari della res publica o all'attività giudiziaria di giudici e avvocati). 1.5 Fig. Proprio dell'autorità civile. 1.6 Fig. [Detto della pace].

0.8 Diego Dotto 22.09.2014.

1 Che indossa o è solito indossare la toga (in partic. come veste tipica del cittadino romano in tempo di pace).

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 28, pag. 148.3: E alcuna volta fu che, stante egli, non altramente che Daniello tra gli antichi sacerdoti ad essaminare l' accusata donna, intra li predetti cavalieri togati, de' quali per autorità alcuno Scevola simigliava...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 4, vol. 3, pag. 302.8: a modo di togati Romani, sì ssi vestieno i giovani una cotta overo gonnella, corta e stretta, che non si potea vestire sanza aiuto d'altri...

- Sost. [Per errore di trad.]. || Cfr. Val. Max., VII, 3.ext., 9: «uniuersi ei togati obuiam processerunt» (cioè tutti indossando la toga).

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 3, vol. 2, pag. 123.10: Ca con zò sia cosa que per li soy spissi rebelliuni issi avissiru meritatu que li Rumani vulianu suvertiri la lur citati da li fundamenti, et a mandari ad execuciuni zò fussi statu v[i]nutu Furiu Camillu, grandissimu duca et urdinatu con putentissimu exercitu, tucti li togati li vinniru ad inscontrarlu et dederuli benignissimamenti et vitalyu et tucti l'altri duni di paci. || Cfr. Val. Max., VII, 3.ext., 9: «uniuersi ei togati obuiam processerunt».

1.1 [In opp. al soldato romano o generic. a chi è armato].

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 11, pag. 298.1: Flacco abbiendo due suoi figliuoli armati seco, accompagnandolo ancora Gracco togato, abbiendo uno piccolo coltello nascosto dalla parte manca sotto il braccio [[...]] pigliò il tempio di Giano quasi come una fortezza... || Cfr. Orosio, Hist., V, 12, 6: «Graccho togato».

[2] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. II, cap. 39, vol. 2, pag. 95.3: così sprezzata era intra i cittadini, armati parimente e togati... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXII, 23, 3: «inter cives armatos pariter togatosque».

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 36.32, pag. 307: Non ve recorda i bon' Roman' togati / dietro lor vita in arme stata salda, / che poï queta e balda / forniva conseiando soa vechiezza, / lassando l'opre acunze a zoveneza?

[4] f De officiis volg., XIV/XV (tosc.), L. I, cap. 29, pag. 62.19: Nella qual cosa non minore utilità arrecano coloro, i quali togati sono sopra alla repubblica, che coloro i quali fanno le guerre. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cic., Off., I, 79: «qui togati rei publicae praesunt».

1.1.1 Sost.

[1] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. II, cap. 60, vol. 2, pag. 151.12: E che credi tu colui debba fare tra l' armata gioventudine, e dove incontanente l' opere seguitan le parole, il quale hora intra ' thogati tante tempeste, tante battaglie e schiere grida. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXII, 39, 7: «inter togatos».

1.2 [In opp. al non romano].

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 13.7: [[Giunone]] meco favorarà li Romani, signori del mondo, e la gente togata. || Cfr. Aen., I, 282: «fovebit / Romanos, rerum dominos gentemque togatam».

[2] Gl f Chiose a Ciampolo degli Ugurgieri, Eneide, XIV t.-q.d. (sen.), chiosa b, pag. 439.7: (Togata:) è una maniera di vestimenta senza maniche, la quale usano li Romani in nel tempo della pace. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. V, cap. 12, vol. 2, pag. 242.21: [[Giunone]] nutrirà la gente romana togata e signora del mondo. || Cfr. Aen., I, 282: «fovebit / Romanos, rerum dominos gentemque togatam».

1.2.1 Sost.

[1] f Bart. da San Concordio, Giugurtino, a. 1313 (tosc.), Cap. 16, pag. 155.2: Li detti Romani chiama Sallustio togati per certo vestimento ch'usavano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.2.2 [Geogr.] Gallia, Francia togata: la parte della Gallia romanizzata, corrispondente a parte della Gallia Cisalpina.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 788.33: 33 Egli e' suoi predecessori, venuti della togata Gallia, molto onorando costoro, una nobile giovane venuta di quelle parti, per bellezza da lodare molto, ma più per costumi, per isposa congiunse al padre mio.

[2] f Chiose a Valerio Massimo (C - L. III-IV), c. 1346 (tosc.), chiosa h [III.7.ext.6], pag. 54v.14: Vinse [[Annibale]] la Spagna di là e quella di qua, vinse la Francia togata, comata e bracata... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con scambio erroneo tra Gallia comata e Gallia togata].

[3] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa [II.6.10], pag. 46v.8: (Gallia bracata etc.) Tre Gallie erano: Gallia comata, che è da l'Alpi infino al fiume di Rubicone; Gallia togata, che è da l'Alpi infino al mare di Brettagna; Gallia bracata, che è quello paese che è lungo il fiume del Reno. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.2.2.1 Gallici togati: popolazione romanizzata della Gallia Cisalpina.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, pag. 763.32: Ma se forse la già lunga età il fa men caro, colui che i togatiGallici regge lodò la tua forma, vedendoti, sopra tutte l' altre...

1.3 Fig. Che riguarda o è proprio di chi si dedica alle occupazioni civili in tempo di pace (in partic. con rif. all'attività dei magistrati e dei funzionari della res publica o all'attività giudiziaria di giudici e avvocati).

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. IX, cap. 7, pag. 156r.31: [IX.7.1] Ma acciò che ssi racontino i fatti del violente scandolo, così del togato come dell'armato... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., IX, 7, 1: «uiolentiae <et> seditionis tam togatae quam etiam armatae facta».

[2] Gl Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 132.2: Quista confidencia di animu, [la quali eu ayu ditta], esti in fattu di guerra, ma quilla que eu dirò esti togata, [chò esti di li avucati in la curti], ma non mancu da laudari. || Cfr. Val. Max., III, 7, 5: «Bellica haec praestantia animi, togata illa».

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 7, vol. 2, pag. 215.3: Ma per tal ke si ricuntinu li fatti di la violencia et di la sediciuni, cussì di la tugata, commu di la armata...

1.4 Fig. Che ricopre una carica civile in tempo di pace (in partic. con rif. all'attività dei magistrati e dei funzionari della res publica o all'attività giudiziaria di giudici e avvocati).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 83.11: Ca non sustinniru li nobili juvini nì pottiru vidiri que quillu lu quali issi standu armati lu aviannu diffisu cu li lur plaghi et cu lu so sangui propriu, standu issi togati, fussi in periculu di la persuna. || Cfr. Val. Max., VI, 5, 2: «eius togati ultimum discrimen potestatis insignia retinentes».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 136.12: et incircava di pussidiri li soy casi li quali eranu ad issu occi[u]si carighi, constrictu di lassar l'armi et di intrari la togata cavalaria. || Cfr. Val. Max., VII, 7, 1: «in foro togatam ingredi militiam».

[3] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 320, vol. 2, pag. 136.2: [togata cavalaria] Qui cumbatti chaytandu. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.4.1 Sost.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 108.15: Ma commu nuy avimu dittu da susu di la furtiza di li tugati, modu representimu lu claru hunuri celestiali, divu Juliu, certissima ymagini di virasa furtizza. || Cfr. Val. Max., III, 2, 19: «Sed ut armorum togaeque prius».

[2] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 100, vol. 1, pag. 108.3: [di li tugati] Chò èn: di li curiali. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.5 Fig. Proprio dell'autorità civile.

[1] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. VII, cap. 5, pag. 125v.28: Ma Publio Scipione Nausica, della togata potentia chiarissimo lume... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., VII, 5, 2: «togatae potentiae clarissimum lumen».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 5, vol. 2, pag. 129.17: Ma Publiu Scipiuni Nasica, clarissimu lumi di la putencia togata di li avucati, lu quali essendu statu consulu fici guerra con Jugurta...

1.6 Fig. [Detto della pace].

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 1, pag. 679.6: adiviene che altri le sanguinose battaglie, alcuni le candidate vittorie e chi le paci togate e tali gli amorosi avvenimenti d' udire si dilettano.