TRABEA s.f.

0.1 trabea.

0.2 Lat. trabea (DEI s.v. trabea).

0.3 Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Per la paretimologia avanzata in 1 [1] e la scelta di considerare lat. la forma transbea, v. trabeato 1.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Nell'antica Roma, varietà di toga più corta, con strisce di porpora o cocco, indossata in origine dai soli re, in séguito da consoli, sacerdoti e cavalieri in cerimonie solenni.

0.8 Diego Dotto 13.10.2014.

1 Nell'antica Roma, varietà di toga più corta, con strisce di porpora o cocco, indossata in origine dai soli re, in séguito da consoli, sacerdoti e cavalieri in cerimonie solenni.

[1] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 33, pag. 21.8: Trabeatos etc. (II ii 9). Quinto Fabio Maximo sopradecto, ad onore della predetta festa, ordinoe e concedette a' cavaliere che facevano lo detto giuoco ch'elli si vestissero d'una ricca veste, la quale era di porpore e di cocco, la quale non solevano usare se non li regi romani, e Romolo da prima la trovoe e chiamolla «trabea», cioè 'transbea', quasi 'molto beata'. || Cfr. Val. Max., II, 2, 9: «trabeatos uero equites idibus Iuliis Q. Fabius transuehi instituit».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 63.12: Ma li joki di li Attelani foru riquesti et truvati da li Oski: la quali maynera di delectu oy di iocu amuderata per severitati di li Ytalici, imperò era vacuu da ogni infamia ca nìn era prohybitu oy rimotu da vestiri trabea, nì era cachatu da li soldi di cavaleri.

[3] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa x [II.2.9] < comm. A, pag. 38r.28: «Trabea» o «trabeata» era vestimenta di porpore e di cocco; questa dal principio usavano li re in segno di gloria e funne trovatore Romolo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa b [III.4.2], pag. 79v.16: però ch'elli sì sottopuose per arme xii popoli di Toscana e trovò quella vestimenta che è chiamata «trabea»... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 48, vol. 1, pag. 63.2: [trabea] S[cilicet] travaki. Et erannu vestimenti de li consuli. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.