TRABEATA s.f.

0.1 trabeate; f: trabeata.

0.2 Da trabea.

0.3 f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.): 1; Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Per una possibile att. come sost. masch., v. trabeato 1.

0.7 1 Lo stesso che trabea.

0.8 Diego Dotto 13.10.2014.

1 Lo stesso che trabea.

[1] Gl f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa z [II.2.9], pag. 10r.17: 'Trabeata' era vestimenta di porpore e di cocco; questa dal principio usavano li re in segno di gloria e fune trovatore Romolo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Gl Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 125.10: Quinto Fabio ordiṇ, che nelli idi di luglio li cavalieri portassero certe vestimenta ricchissime dette trabeate. || Cfr. Val. Max., II, 2, 9: «trabeatos uero equites idibus Iuliis Q. Fabius transuehi instituit».

[3] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa x [II.2.9] < comm. A, pag. 38r.28: «Trabea» o «trabeata» era vestimenta di porpore e di cocco; questa dal principio usavano li re in segno di gloria e funne trovatore Romolo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.