0.1 enfertà , enfertadi, enfertati, '·fertà , infertà , infertade, infertadi, jmfertade, 'nfertà , 'nfertade, 'nfertadi.
0.2 Fr. ant. enferté (DEI s.v. infertà ).
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Lett. pist., 1320-22; a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Stat. lucch., XIV m.; Stat. prat., 1335-75.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).
In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).
0.5 Locuz. e fras. gravato d'infertà 1; infertà d'anima 1.1; infertà d'animo 1.1; infertà del corpo 1; infertà dell'anima 1.1; ingravato d'infertà 1.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Stato patologico o disfunzione dell'organismo; malattia. Estens. Contagio. 1.1 Fig. Infertà dell'anima; infertà d'anima, d'animo: stato di sofferenza o di manchevolezza morale (eventualmente legato alla condizione di chi si trova nel peccato). 2 Indolenza, inoperosità. 2.1 Fig. Debolezza morale. 3 Miseria; condizione di infelicità e sventura.
0.8 Cristiano Lorenzi 24.12.2014.
1 Stato patologico o disfunzione dell'organismo; malattia. Estens. Contagio.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 54.11: Così fuoro trovati li comandamenti di medicina e gli adoperamenti per le infertadi e per le ferute...
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 4: li s(an)c(t)i p(er) la fede vi(n)seno li rengni, et operòno giustitia, (et) accactòno ripromissione, turòno le bocche di lleoni, (et) spegnòno l'empito del fuoco, (et) ritussòno li talli dele coltella, et guaritteno le '·fertà ...
[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 10, pag. 93.18: di tale modo la gente dell' oste per la fatica, la fame e il timore si corruppe, e crescendo la infertade, tanta pistolenzia e tanto puzzo abbondò, che le vie de' corpi morti si riempieano...
[4] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 17, pag. 136.22: Vedi tu bene di che è obligato l' uno uomo all' altro per natura, cioè come si debbono sovenire ne' bisogni, e soportare [ne] le 'nfertadi, e nelli erori e peccati gastigare...
[5] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.32, pag. 109: «Or ov' è 'l naso, c' avì' pro odorare? / Quigna 'nfertade el n' ha fatto cascare?
[6] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 9, pag. 210.11: sì come aviene molte volte che, per essere la tunica della pupilla sanguinosa molto per alcuna corruzione d'infertade, le cose paiono quasi tutte rubicunde...
[7] Lett. pist., 1320-22, 17, pag. 67.8: A quello che scrivesti, che avei inteso che la Balda e Giancarlo avano avuti male, e che temei che fosse per no' portareci bene di loro, in infertà , ti rispondo ch'elli è usato che li fanciulli e li uomini spessamente avano male...
[8] Stat. lucch., XIV m., pag. 215.36: Et quale farae contra sia punita dalla badessa in del conpanatico d'uno die per ciascuna volta, se no· ll'avesse lasciato quel cotale digiuno di licença della badessa per necessità o infertà o altra iusta cagione.
[9] Stat. prat., 1335-75, cap. 15, pag. 645.11: E queste processioni si facciano disciplinando e non rimanga veruno de' fratelli in veruno modo che non ci vengha se è nella terra di Prato, se infertà o altra giusta cagione nollo impedisse.
[10] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 45.54, pag. 865: Consiglio ciaschedun, prima ch'e' muoia / o che 'nfertà le dia soperchia noia, / che l'anima sua acconci...
- Fig. [Con rif. alle pene d'amore].
[11] Giano, Lasso che vogli'à , XIII sm. (fior.), 10, pag. 406: Ciò è il Contraro, c'omo apella Amore, / ed i', 'n mio core, - lo tengno Jmfertade!
[12] Lotto di ser Dato (ed. Ageno), XIII sm. (pis.), 1, pag. 85: De la fèra infertà e angoscioza / radicata 'n diverse e forte pene, / la qual dentro e dintorn'al meo cor sento, / cura tal vòi pigliar perdilettoza...
- Gravato, ingravato d'infertà : colpito da malattia.
[13] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 16, pag. 464.19: E quivi appo la città d'Eboraco, gravato d' infertà morio...
[14] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 47.10, pag. 151: e se gravato sei d'infertà rea...
[15] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 72, pag. 261.28: e s'è saputo ch'egli èe tanto ingravato di sua infertà , ch'egli non puote scampare.
- Infertà del corpo.
[16] Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 3, pag. 153.15: E Cato dice: «el secreto consiglio dei dire al fedele amico, e la 'nfertà del corpo de' dire al fedel medico»...
[17] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 3, pag. 8.9: le 'nfermitadi dentro de l'anima sono cagioni de l'enfertadidel corpo...
[18] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 311.9: Ma non solo questo ch'aven detto di sopra si ne seguita per l'amare, ma e la 'nfertà del corpo, perciò che per la mala digestione si turbano gli omori dentro, e di ciò ne nascono le febri e molte infertadi.
[19] Zucchero, Dodici art., XIV in. (fior.), pag. 6.28: La credenza dell'Unzione dell'olio santo si è, che se ne rimettano le peccata veniali a colui, che riceve la detta Unzione, e giovi a la 'nfertà del corpo.
[20] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 24, pag. 17.7: la cridenza di la untioni di lu oglu sanctu est ki si remictanu li peccati veniali a quillu lu quali richippi la dicta untioni et giova a la 'nfertà di lu corpu. || Per la lezione dell'ed. inclusa nel corpus, cfr. es. [19].
1.1 Fig. Infertà dell'anima; infertà d'anima, d'animo: stato di sofferenza o di manchevolezza morale (eventualmente legato alla condizione di chi si trova nel peccato).
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 139.5: per discacciare la temporale pistolenzia del corpo, si provocava dell'anima la infertà perpetuale.
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 222.10: A questo modo il peccato, però che toglie la sanità de l'anima e ogne infertà d'anima è peccato, sì ha molti nomi ne la Scrittura...
[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 10, pag. 212.4: così quella ballatetta considerò questa donna secondo l'apparenza, discordante dal vero per infertade dell'anima, che di troppo disio era passionata.
[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 285.17: Neuna differenza è intra la pazzia comune, e quella, che si commette ne' medici, salvo, che l'una è gravata d'infermità, e l'altra da false oppinioni. L'una ha cagione dalla sua infertà , l'altra è infertà d'animo...
[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 139.23: Quelli d' Atene uomini savissimi ne' costumi della pace, seguitavano li eccellenti spiriti della virtude del guerreggiare de' Lacedemonesi, appo li quali la pigrizia infracidendo per infertade, de' suo' luoghi riposti è posta in piato... || Cfr. Val. Max. II.6.3: «languore marcens».
[2] F Ecclesiaste volg., XIV (tosc.): Per pigrizia infraciderà il legname del tetto, e per infertà di mani pioverà in casa. || Frediani, Ecclesiaste, p. 82.
- [In contesto fig.].
[3] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. V [Phars., V, 424-475], pag. 88.2: da quella parte sono le contrarie navi, e che deono muovere il pigro mare co' riemi, da quest'altra parte, con la 'nfertà del grave mare, la fame èe per venire a li assediati. || Cfr. Lucano, Phars., V, 449: «gravis hinc languore profundi».
[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. IV, cap. 20, pag. 73r.14: Però che questi cotali viçi, secondo che manifeste infertà palese, son riprese et sanate da presso... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 4, pag. 17.8: Chi può pesare che volontà egli s'ebbe, quando commise il peccato? Nullo: Idio n'è il pesatore. E non solamente de le 'nfertadi altrui, ma eziandio de la sua medesima è ignorante e non la conosce.
[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 169.22: vegiendo dunque Idio li suoi cherici, secondo la 'nfertà de l'umana natura, cadere in isvariati peccati...
3 Miseria; condizione di infelicità e sventura.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 3, pag. 13.28: Chiunque è in peccato mortale, e è in questa infertà , sì ha perduta questa forma, sì come lo 'nfermo c'ha perduta la virtù e non può operare neente.
[2] F Ecclesiaste volg., XIV (tosc.): Et un'altra reissima infertà , la quale vidi sotto 'l sole: cioè che le ricchezze ragunate sono per danno ed a vergogna del segnor loro. || Frediani, Ecclesiaste, p. 54.