LUSITANO agg./s.m.

0.1 lusitan, lusitani, lusitano.

0.2 Lat. Lusitanus.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.).

In testi sett.: f Frontino volg., a. 1381 (bologn.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Originario o proprio della provincia romana della Lusitania. 1.1 Sost.

0.8 Giulio Vaccaro 10.10.2014.

1 Originario o proprio della provincia romana della Lusitania. || Att. solo in volg.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 2, pag. 274.10: Al tempo de' detti consoli, Viriato in Ispagna, per generazione Lusitano, uomo pasturale e ladrone, prima rubando le strade, [[...]] grandissima paura fue di tutti i Romani...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 145.22: Galba, essendu preturi in Spagna, avia aucisi una quantitati di homini lusitani...

1.1 Sost.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 259.24: Nella Spagna più dalla lunga Lucio Emilio proconsolo, da' Lusitani con tutta la sua oste tagliato, morio.

[2] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. IX, cap. 2, pag. 150v.25: le quali cose, etiandio per udita intollerabili, per comandamento d'uomo romano colle mani de' Lusitani sono aministrate. || DiVo; non att. nel corpus in altre ed.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 3, vol. 2, pag. 117.34: Sertoriu dotatu da la natura egualime[n]ti et di furtiza di corpu et di bonu consilyu d'animu, essendu constrictu di farsi duca di li Lusitani però que Sylla lu avia forbandutu...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 28.5, pag. 80: Bruto mandai, che i Lusitan percosse / sì, che più tempo ne funno smarriti.

[5] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 39.56, pag. 213: Reggevi Macedonia con Galazia, / Egitto, sorïani e cappadoci, / li franceschi feroci, / bitini, lusitani, iberi e persi, / illirici, celtiberi e Dalmazia...

[6] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. III, [cap. 5], pag. 61r.3: Per la quale voce essendo spaventati li Lusitani, avegna che fossero ben forniti, se rendero. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.