POTIZII s.m.pl.

0.1 poticij, potizii; f: potitii.

0.2 Lat. Potitii.

0.3 Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Att. solo in volg.

0.7 1 Appartenenti alla gens romana incaricata di celebrare il culto di Ercole.

0.8 Giulio Vaccaro 10.10.2014.

1 Appartenenti alla gens romana incaricata di celebrare il culto di Ercole.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 16.23: Qui primieramente fu fatto sacrifizio ad Ercole d'uno bello bue, dinanzi a' Potizii ed ai Pinarii, i quali in quel tempo erano i dui più gentili lignaggi che fossono in quel paese.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 17.29: con zò sia cosa que lu lignaiu de li Poticij qui avianu comu per heriditati quistu donu, zò esti de fari certi sacrificij ad Hercules...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 53.19: la schiatta de' Potizii che solea usare di fare il suo sacrificio [[...]] recaro quello officio a farlo fare a' loro servi (et in ciò fu il primo ordinatore Appio ch' era censore), tutti quelli della casa, che per novero furono oltre a trenta uomini, inanzi che l' anno compiesse morerono, et il nome de' Potizii, ch' era diviso in dodici famiglie, appresso che non venne meno, et Appio perdè il vedere. || Entrambe le occorrenze cit. sono integrazioni dell'ed. (la prima con un riscontro nella tradizione manoscritta nel codice Parmense), che indica nei codici la lezione «Pontiani» (v. s.v. ponziani) con altre singulares. Le edd. incluse nel corpus DiVo leggono per la red. Va «Potiani» (per la seconda occorrenza; la prima non è tradotta); per la red. V1 «Potizi [[...]] Pontiani» (ma Lippi Bigazzi, Glossario diacronico, p. 226, s.v. prope, riporta per la seconda occorrenza la lezione «potiani»); per la red. V2 «Potitii» (cfr. es. [4]).

[4] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. I, cap. 2, pag. 5r.5: però che, con ciò sia cosa che li Potitii il modo del suo sacrificio che per dono da lui assegnato a la loro schiatta sì come ereditario aveano tenuto, facendosene capo Appio censore (ch.), aveano recato a vile misterio de' servi, tutti li loro garzoni, ch'erano più di xxx, fra l'anno morirono e quasi si spense il nome de' Potitii diviso in xii famiglie e Appio perdé la veduta. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa d [I.1.17], pag. 5r.19: Una schiatta era a Roma nominata li Potizii, la quale avea in grande reverentia lo dio Ercole e quasi per modo d'eredità faceano la sua festa ogni anno. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.