0.1 solecchio, solicchio.
0.2 Lat. parl. *soliculus (DELI 2 s.v. solecchio).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 2.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario dantesco.
Già att. in un doc. lat. mediev. della curia papale del 1295 ca. con il signif. di 'baldacchino'. Cfr. Sella, Gloss. lat. it. s.v. soliculum.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Struttura coperta da un telo che ripara dalla luce; baldacchino. 2 Fras. Fare, farsi (il) solecchio: riparare, ripararsi gli occhi da una luce molto forte facendo ombra con la mano.
0.8 Barbara Fanini 14.09.2015.
1 Struttura coperta da un telo che ripara dalla luce; baldacchino.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 73, vol. 2, pag. 609.8: il detto Bavero si rizzò in su la sedia, e 'l detto frate Piero fece sedere sotto il solicchio.
2 Fras. Fare, farsi (il) solecchio: riparare, ripararsi gli occhi da una luce molto forte facendo ombra con la mano.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.14, vol. 2, pag. 246: ond' io levai le mani inver' la cima / de le mie ciglia, e fecimi 'l solecchio, / che del soverchio visibile lima.
[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 15, 1-15, pag. 349.14: e fecemi solecchio; cioè riparo, come si fa per lo troppo splendore del Sole alli occhi...
[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 15, 1-15, pag. 349.25: è necessario o che l'omo chiuda l'occhio, o che faccia co la mano solecchio a le cillia; lo quale vocabulo è a dire picculo Sole, per parificamento e reduzione del superfluo a parità et equalità de la porta visiva.