FLAILLO s.m.

0.1 flailli.

0.2 Etimo incerto: fr. ant. flavel (Parodi, Lingua, vol. II, pp. 273 e 394) o fr. ant. flajol? Meno prob. fr. ant. flael, dal lat. tardo flacellum (Pagliaro, Ulisse, vol. II, pp. 579-81) o lat. flamma incrociato con favilla (DEI s.v. flaillo).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.5 La forma flailli per flaelli si spiega come esempio di rima sic. (Parodi, Lingua, vol. II, p. 394).

0.6 N Benvenuto da Imola interpreta flaillo come 'canto' («in vocibus canoribus illorum spirituum»), mentre altri commentatori antichi rimandano all'idea di 'fiamma, favilla'. L'interpretazione 'flauto', avanzata da Blanc, pp. 180-81, č seguita tra gli altri da Parodi, ma non da Pagliaro (che propende per 'fiaccola'); cfr. ED s.v. flaillo.

0.7 1 [Mus.] Flauto.

0.8 Rossella Mosti; Zeno Verlato 23.02.2015.

1 [Mus.] Flauto. || Cfr. 0.6 N.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 20.14, vol. 3, pag. 328: quelle vive luci, / [[...]] cominciaron canti [[...]]. / O dolce amor che di riso t'ammanti, / quanto parevi ardente in que' flailli, / ch'avieno spirto sol di pensier santi! / Poscia che i cari e lucidi lapilli / ond' io vidi ingemmato il sesto lume / puoser silenzio a li angelici squilli...