GIAMBO s.m.

0.1 giambo, iambo.

0.2 Lat. iambus (DELI 2 s.v. giambo).

0.3 Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Nota la chiosa al volg. A dei Remedia Amoris: «Č gennerazion e maniera di versi»: cfr. Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 89, pag. 621.16.

Att. solo nei volgarizzamenti dei Remedia Amoris.

Doc. esaustiva.

0.7 1 [Metr.] Nella poesia classica, piede costituito da una sillaba breve e una lunga.

0.8 Diego Dotto 03.11.2014.

1 [Metr.] Nella poesia classica, piede costituito da una sillaba breve e una lunga.

[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 372.20: Li poeti tragedichi risuonano altamente, e l' ira si conviene a li poeti che portano li calzamenti coturni, e 'l calzamento soc[c]o si dee avere ne' mezzani versi, e libero piede giambo sia ristretto contra gli aversi nemici, o s' egli č veloce infino a la fine, o s' elli trae seco altro piede. || Cfr. Ov., Rem. Am., 377: «Liber in adversos hostes stringatur iambus».

[2] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 153.14: Iambo libero si stringa in de li contrari nimici, uver ch' ei ratto sia, uver che tiri lo pič dirieto.

[3] Rim. Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), pag. 452.1: e quello piede iambo libero sģ ssi componga nelli aversevoli innemici, overo che ssia veloce, [overo] che tragga e faccia l' ultimo piede...