GUSCIO s.m.

0.1 ghusci, ghuscia, ghuscio, gusa, gusci, guscia, guscio, guscj, gussa, gusscio, gusse; f: ghusscio, ghussio.

0.2 Lat. volg. *custius (Nocentini s.v. guscio).

0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 2.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Stat. sen., 1301-1303; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

0.5 Anche plur. neutro (guscia).

Anche s.f. (guscia).

0.7 1 Involucro duro e legnoso che ricopre e protegge i frutti di alcune piante (in partic. mandorle, noci, castagne). 1.1 Membrana sottile esterna che ricopre i semi e i frutti di alcune piante (in partic. cereali, legumi); buccia. 2 Rivestimento esterno delle uova degli animali ovipari. 3 [Zool.] Struttura calcarea che avvolge e protegge il corpo di crostacei, molluschi e altri animali invertebrati. 3.1 Bozzolo del baco da seta. 4 [Vet.] [Masc.] Parte morta dello zoccolo di un cavallo. 5 [Geom.] Misura dell'estensione di una superficie sferica. 6 Estens. Cosa di poco conto, inezia. 7 [Ret.] Fig. Velo allegorico o figurale che ricopre la verità più profonda di un'opera letteraria.

0.8 Luca Morlino 28.01.2014.

1 Involucro duro e legnoso che ricopre e protegge i frutti di alcune piante (in partic. mandorle, noci, castagne).

[1] Stat. sen., 1301-1303, cap. 10, pag. 10.13: La soma de le mandorle senza el guscio, IJ soldi kabella; et passagio VJ denari.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 140.15: Quali sono le ghiande secondo la lectera? Sono li gusci d'alcuna cosa vitale, u è la semmula, u alcuna cosa più vile.

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 102.4: ove sieno cotti ghusci di chastangne e buccie di mele grane, d'equatie, yposquitidos, scorza di sosino, di nespolo, di sorbo e di melo grano o cotongno...

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 74.17: chusì a le noxe a le amandole che son armae da bone corace de gusse e de scorçe, no fa bessogno travache tanto spesse.

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 80.11: A moggio e a cafisso e a bisanti bianchi si vende grano, orzo, e tutti altri biadi e legumi, e mandorle col guscio...

[6] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 548, pag. 134: Se tu voi piantar mandole, / O persiche, o altre arbore, / Come è nuce, muniache e nucelle, / E anime di prugne, e anche di quelle / Frute da la gussa dura, / Voleno aver cotal conçatura...

- [Con rif. ai semi di alcuni frutti:] nocciolo.

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 7, pag. 275.20: Dicono i Greci, che nascono le pesche scritte, se quando è posto il nocciolo, di po' VII dì quando comincia ad aprire e apresi, si tolga, e aprasi, e scrivasi nello spicchio con cinabro quelle lettere che ti piace; e poi racconcio, ristringi i gusci, e risotterra. || Cfr. Palladio, Op. Agr., XII, 7, 3: «Mox ligatos simul cum suis ossibus obruas diligentius ad haerentes».

- [Prov.].

[8] f Accio Zucco, Esopo versif., XIV ex. (tosc.-ven.), 66.16, pag. 446: La secha gussia buon noxiglo sconde... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Membrana sottile esterna che ricopre i semi e i frutti di alcune piante (in partic. cereali, legumi); buccia.

[1] Gl x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.), pag. 518: quisquilie, -arum, le gusse de le fave.

[2] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 12, pag. 11.4: E togli il grano quando è mondo del guscio e bene lavato...

2 Rivestimento esterno delle uova degli animali ovipari.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 35, vol. 1, pag. 312.11: Se il bianco dell'uovo che aggira il tuorlo non tenesse e non lo rinchiudesse dentro da sè, egli cadrebbe in sul guscio...

[2] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 308.22: hoc ovum, ovi, l'uovo, cuius partes sunt iste: hec testa, te, el guscio...

- [Come glossa del nome di una costellazione].

[3] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 4, pag. 230.32: E chiamansi le stelle che sono de la XIIIJ infin a la XXIJ, con la XJ di Caytoz, addaha annam, che vuol dire 'lo nido delli struzzoli', e 'lo luogho in che pone l' uova sue'. E chiamansi altressì alcayd, che vuol dire 'le ghuscia de gl' uovi'.

3 [Zool.] Struttura calcarea che avvolge e protegge il corpo di crostacei, molluschi e altri animali invertebrati.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 574.14: nè più nè meno come uno animale, ch'è coperto o di guscio o di pelle, dimostra, per lo moto suo dentro, nelle parti di fuori l'appetito del mangiare, e di simile affetto che la natura richiede.

[2] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 49, pag. 26.5: Se vuoli fare calcinelli a brodetto, togli i calcinelli e lavagli bene e mettigli a lesare. E quando sono cotti, tràgli del guscio e mettili a sofrigere nell'olio.

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 5, pag. 413.6: Alguni [alesa] le carne de le limage fresche, e masimamente de le limage de un luogo, el qualle fo dito Linoy, e magnale, e mitiga el dollore del stomego. E chi le tria cum la gussa e beverne cum el vin, le çoa a la collica e al dolore de la vesiga.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 121-132, pag. 753.19: e gittavansi sotto la mensa come si gittano li gusci de' calcinelli, e così faceano dell'altre simili cose a queste.

3.1 Bozzolo del baco da seta.

[1] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 10, pag. 347.3: Poi dà l'altore una similitudine a quali vermi, overo bacherozzoli, i quali fanno la seta, il quale se medesimo rinchiude facciendo la seta e poi a cierto tempo rompe il ghuscio, overo rinchiuso, e mette ale e diventa farfalla.

4 [Vet.] [Masc.] Parte morta dello zoccolo di un cavallo.

[1] F Dini, Mascalcia, 1352-59 (fior.): Disuolano e saldano il suolo e 'l luogho dov' è che credano che ssia la infirmità e chredano avere liberato, ed e' non è chosì, imperò che lla malathia è tra 'l ghussio di fuori e 'l vivo. E però si vuol levare del ghussio tanto che truovi il fondo della malatia... || Boano-Bertoldi-Vitale Brovarone, p. 163.

[2] F Dini, Mascalcia, 1352-59 (fior.): Benché ne' quartieri quando di dentro quando di fuori si dimostri un pertuso tra 'l ghusscio e 'l vivo ne' chalchagni... || Boano-Bertoldi-Vitale Brovarone, p. 164.

5 [Geom.] Misura dell'estensione di una superficie sferica.

[1] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 143, pag. 116.8: Se ttu volexxj coprire questa palla di panno, cioè che ttu volexxj sapere quanto fuxxj il ghuscio suo, fa' choxj`. [[...]] E chontante braccia quadre sia lo ghuscio di questa palla.

6 Estens. Cosa di poco conto, inezia.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 64, pag. 135.6: e che non pregiavano né me né mia gente uno guscio, e che meglio amavano la guerra di me che la pace.

[2] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), I, ott. 48.8, pag. 243: I baron del signor allora andâro, / e ispinsono le donne piú fiate, / ma no' che le smagliassin d' in sull' uscio, / ch' a petto loro non valeano un guscio.

7 [Ret.] Fig. Velo allegorico o figurale che ricopre la verità più profonda di un'opera letteraria.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 81.2: Queste scriture son ben pregne d'altro, ché quel chi è dichio si è pur la gussa de l'ystoria, ma dentro sta ascoso fogo meraveglioso.

[2] f Accio Zucco, Esopo versif., XIV ex. (tosc.-ven.), 66.122, pag. 450: Tu ài canzon ben perfecto noxiglio, / Sia pur secca la guscia quanto vole. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.