MEMORATIVO agg.

1 [Filos.] [Secondo la dottrina aristotelica, detto di una delle virtù o potenze dell'anima sensitiva, o della sua sede corporea:] che concerne la capacità di conservare il ricordo degli oggetti reali in immagini mentali.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 593.19: Dice Beatrice a Lia: Va, e menalo al fonte d'Eunoè, onde deriva questa acqua, e bagnalo in esso, sì che la virtù memorativa, ch'è tramortita in lui per l'acqua di Lete, si ravivi.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 164, pag. 319.18: così tosto come questo cotal vede alcuna femina [[…]] incontanente quello, che di questa femina piace, è portato alle virtù sensitive interiori e questo primieramente diviene alla fantasia e da questa è mandato alla virtù cogitativa e da quella alla memorativa...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 33, 10-22, pag. 829.24: E però finge che l'arcivescovo Ruggieri sia più fitto nella ghiaccia; e ch'elli roda la collottola, finge l'autore che in vendetta de' mali pensieri, che in quella parte ritenitiva, o vero memorativa, stettono quando ordinò il tradimento e lo trattato...

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 4, 1-18, pag. 81.10: [[L'anima]] Viene adunque dotata di tre potenzie; cioè memorativa, intellettiva e volitiva; e d'irascibilità, ragione e concupiscenzia: [[…]] e la memorativa, quando seguita lo bene e scaccia lo male chiamasi memorativa, e quando fa l'opposito chiamasi irascibilità; e questa memorativa àe tre potenzie; cioè apprensiva, imaginativa e retentiva...