PLACATO agg.

0.1 placati, placato.

0.2 V. placare.

0.3 Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.); Doc. sen., 1367; Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81].

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Pacificato, riconciliato (dopo un sentimento o una situazione di ostilitą). 2 Ben disposto nei confronti di qno.

0.8 Cosimo Burgassi 11.12.2014.

1 Pacificato, riconciliato (dopo un sentimento o una situazione di ostilitą).

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 13.18: Or non diventerą questo nostro Iddio un poco placato verso dell'uomo? Ora sarą la sua ira eterna, e la sua misericordia ci torrą d'ogni tempo?

[2] Doc. sen., 1367, 13, pag. 151.31: Viddeci e udicci reverentemente; e a' fatti de' viterbesi ci rispose che la vostra era stata savia deliberatione et molto da conmendare, et che al sancto Padre piaciarebbe, tanto era placato nell'animo suo contra a' Viterbesi.

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 24, pag. 327.9: e di notte erano andate a predare ne' campi placati... || Cfr. Liv., XXVIII, 24, 8: «et noctu quidam praedatum in agrum circa pacatum ierant».

2 Bendisposto nei confronti di qno.

[1] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 409.2: Questo sacrificio, el quale t'offera la nostra servitudine e tutta la famiglia tua, preghiamo, Signore, che placato la riceva.