0.1 improbità , improbitade, 'mprobitate; f: inprobitade.
0.2 Lat. improbitas (DEI s.v. improbo).
0.3 Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); F Cavalca, Frutti della lingua, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: f Framm. Cons. filos., XIV m. (sett.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Condizione di chi o di ciò che è privo di rettitudine morale; disonestà.
0.8 Cristiano Lorenzi 20.04.2015.
1 Condizione di chi o di ciò che è privo di rettitudine morale; disonestà.
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 166.2: Avviene spesse volte, che 'l principato de' reggimenti a' buoni si conceda, acciò che l' abbondante improbitade sia raffrenata.
[2] F Cavalca, Frutti della lingua, a. 1342 (pis.), cap. 35: Doveremo almeno vergognarci della benignità del Signore [[...]], il quale con tanto maggiore improbità si dispregia, quanto egli vedendosi pur dispregiare, ancora pur chiama. || Bottari, Frutti della lingua, p. 334.
[3] f Framm. Cons. filos., XIV m. (sett.), L. IV, cap. 6, pag. 64r.12: E incontra spesse volte che ali boni è data la retoria dele cose açò ch'el sia abatuda l'abundante inprobitade... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[4] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 31, pag. 597.29: La cecità de l' avaricia e l' improbità della cupidità da fir dampnata...
[5] f Giovanni dalle Celle (?), Paradossi, a. 1396 (tosc.), P. 3, pag. 408.10: E quale che ti voglia sententia è, che meno rimuova li uomini dalla improbitade, che se nella loro sententia estimeranno nulla differentia essere nelli peccati [[...]]? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 8.117, pag. 54: Per cotal dir non gir cossì confuxo, / ma lìe perseverando redimanda / pulsando, et, se l'amico non se move / per l'amista[te], la 'mprobitate granda / che tedio gli faràe quel se rimove / a fare çiò che necessità prega, / et già veduto se n'àe simel prove.