ÌMPROBO agg./s.m.

0.1 improbe, improbi, improbo, impròbo; f: improba, improbissimi.

0.2 Lat. improbus (DELI 2 s.v. improbo).

0.3 Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

In testi mediani e merid.: Stat. Montecassino, XIV (luc.).

0.5 Accento: forse anche impròbo (cfr. 1 [2]).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Non probo; malvagio, disonesto. 1.1 Sost. 2 Non conforme alla virtù; impudico, lascivo. 3 Smodato. 4 [Prob. per errore di interpretazione:] privo di senso, confuso.

0.8 Cristiano Lorenzi 20.04.2015.

1 Non probo; malvagio, disonesto.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 164.5: Or vivono gli uomini con quella interitade di mente, che di necessità sia, coloro i quali egli iudicano probi e improbi, esser così com' egli stimano?

[2] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 500.1: è veramente impròbo, cioè non probo, colui che per le cose terrene dimentica le celestiali. || L'ed. inclusa nel corpus ha «probo» (Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.138, vol. 3, pag. 371), ma la variante improbo è att. nella trad. della Commedia: cfr. Petrocchi, Commedia, IV, p. 371.

[3] f Giovanni dalle Celle (?), Paradossi, a. 1396 (tosc.), P. 5, pag. 413.16: allora cominci gli altri signoreggiare quando esso sarà rimasosi d'ubidire alli improbissimi signori, cioè vituperio e turpitudine... || DiVo; non attestato nel corpus da altre ed.

[4] Gl Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 59.19: S(et) si i(m)probo, idest si p(er)severa i(n)nella malicia soa, sia subtomisso a la vindicta corporali.

1.1 Sost.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 93.2: Ma non sanza merito di pena, perciò che gl'improbi pari cambio rendono alle dignitadi, le quali maculano con la loro sozzura.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 156.16: Se a me fusse quella giovanezza, la quale già mi soleva essere e per la quale questo improbo si rallegra fidandosi: se ora fusse quella giovanezza, certamente io sarei venuto non indutto per prezzo...

2 Non conforme a virtù; impudico, lascivo.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 22.3: Giudichi tu ora di prima appo gl' improbi costumi essere con pericoli la sapienzia lacerata?

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 136.21: non cessino le luzinghevile voce e l'allegro mormurare e a mezo 'l giuoco non tacciano le improbe paraule.

[3] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 550.9: non cesse le blande vose e li iocundi mormoramenti, ma le improbe parole non tasa en meço li çuoghi.

3 Smodato.

[1] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [X.8], vol. 6, pag. 456.13: Io vivo, e vivendo io, la mia eredità amenduni con improba speranza e cupidità addomandate. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XL, 8, 17: «spe et cupiditate improba».

4 [Prob. per errore di interpretazione:] privo di senso, confuso.

[1] Gl f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [v. 796], pag. 121v.2: Una altra lectera dise «Nec taceant», et questo serave uno altro entendimento, çò è: en meço lo çuogo non tasa parole improbe, çò è de materìe, tal como vien ala bocha a quella hora. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Si tratta di una chiosa al passo cit. in 2 [3].