0.1 incitata; f: incitati, incitatisse, incitatissimo.
0.2 Lat. incitatus.
0.3 Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.): 1.
0.4 Att. unica nel corpus.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Che si sviluppa in modo incontrollato e improvviso (un atteggiamento, un sentimento); violento, acceso.
0.8 Cristiano Lorenzi 20.04.2015.
1 Che si sviluppa in modo incontrollato e improvviso (un atteggiamento, un sentimento); violento, acceso.
[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 8, pag. 395.19: Ma acciò che li più mansueti padri temperino con mistura di loro pietade questa incitata et aspera rigidezza, aggiungasi qui la perdonanza conceduta alla commessa pena. || Cfr. Val. Max., V, 8, 9: «hanc incitatam et asperam severitatem».
[2] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. III, cap. 8, pag. 53v.14: [[scil. Socrate]] non fu constretto né si rimosse per lo grandissimo romore del parlamento né per le incitatissime minacce ch'elli volesse essere computato autore della publica mattezza... || DiVo. Cfr. Val. Max., III, 8, ext. 3: «incitatissimis minis». La red. inclusa nel corpus presenta la traduzione «attizzatissime minaccie»: cfr. Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 254.18.
[3] f Libro de' beneficii volg., XIV/XV (fior.), L. IV, pag. 85.14: Come l' uomo ha tutti li sensi, né impertanto tutti gli uomini hanno la vista degli occhi simile a quella dello lupo cerviere; così quello che è stolto non ha tutti li vizi così agri ed incitati. || DiVo; non attestato nel corpus da altre ed.