0.1 incora, incorarli, incorati, incorato, incoro, incuorandolo, incuori, inquora, 'ncora; f: incorare.
0.2 Da cuore.
0.3 F Ruggieri d'Amici (ed. Fratta), a. 1246 (tosc.) 2; Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: F Ruggieri d'Amici (ed. Fratta), a. 1246 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
N L'att. in Francesco da Buti è cit. dantesca.
0.5 Locuz. e fras. incorare a ben fare 1.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
In 1 non è stata presa in considerazione l'occorrenza di Galletto Pisano segnalata dal GDLI s.v. incorare: «Lo vostro amor mi 'ncura» (Panvini, Le rime, p. 327), in quanto frutto di integrazione da parte dell'editore.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Infondere coraggio, confortare. 1.1 Esortare vivamente. 1.1 Prendere coraggio, rincuorarsi. 1.2 Prendere coraggio, rincuorarsi. 1.3 Infondere, instillare nell'animo. 2 Tormentare.
0.8 Cristiano Lorenzi 20.04.2015.
1 Infondere coraggio, confortare.
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 1.17, pag. 67: E l'amanza - per usanza, / c'ho de la frescura, / e li alori, - che de' fiori / rende la verdura, / sì m'incora - e innamora / che mi disnatura.
[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 43.27, pag. 558: A lealtà serviragio / a madonna a tut[t]ora, / e più mi 'ncora - la sua benvolenza...
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 18.59, pag. 69: Sempre d'amar m'incora / lo suo piagente viso...
[4] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 21.5, pag. 62: Uno amoroso e fin considerare / mi vène al cor, [[...]]; / lo qual m' incora - ch' io deggia allegrare / lo core e lo talento a ciascun' ora...
[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 30, 52-69, pag. 646, col. 1.17: [[scil. l'amiraglio]] arenga a soa gente sí in darli ordene, come eziandío in incorarli che siano prod'uomini e valenti.
[6] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 105.8, pag. 70: Amore a ciò ti disponga ed incuori.
[7] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. XIII, ep. 82, pag. 47, col. 4.2: Che dira' tu per confortare e incorare la gente che si mettono coraggiosamente ne' gran pericoli? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
- Incorare a ben fare.
[8] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 30.60, vol. 2, pag. 520: Quasi ammiraglio che in poppa e in prora / viene a veder la gente che ministra / per li altri legni, e a ben far l'incora...
[9] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 145.3, pag. 499: e Palemone ancora / con alte voci li suoi invitava / a grandi onori, e a ben far l' incora / quanto poteva...
[10] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 1.143, pag. 354: né di quel cerchi onore a sé, né pogna, / posto che 'l senta buono, / ma solo a que', che 'l dono / pio ne concede e a ben fare ne 'ncora...
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 6 rubr., pag. 77.24: Lelio, uno nobile cavaliere, sgridò Cesare incuorandolo ad assalire Roma.
[2] Novellino, p. 1315 (fior.), 74, pag. 298.7: E quelli rispose: «Messere, perch'io fui incorato di recare pesche: che s'io l'avesse recate, io sarei ora cieco».
[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 55, vol. 1, pag. 210.5: ciascuno fu incorato di fare il peggio che potrebbe, senza risparmiare, o portare onore ad alcuno.
1.2 Prendere coraggio, rincuorarsi.
[1] Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior.), Canz. 2.27, pag. 122: e se volete ch'io sia dipartente / da voi amar, convenevi partire / da voi li sguardi, che llanguir mi fanno, / e poi lo dolze riso per ch'io incoro...
1.2.1 Pron. Mettersi in animo, risolversi.
[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 15, pag. 275.30: D. se incora a dir a miser Bruneto che esso [[...]] è presto a la fortuna a soferir.
[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 29.64, pag. 198: Apresso Iexù de parlar se incora...
1.3 Infondere, instillare nell'animo.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 11.118, vol. 2, pag. 187: E io a lui: «Tuo vero dir m'incora / bona umiltà...
[2] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 11, 118-126, pag. 208, col. 1.1: M'inquora. Quasi a dire: 'queste parole deno porre in core ai omini umeltà...
[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 11, 118-126, pag. 264.14: m'incora; cioè mi mette in cuore...
[1] F Ruggieri d'Amici (ed. Fratta), a. 1246 (tosc.): Donna, la pesanza vostra / m'incora, poi che mi membra / com'io mi partia doglioso. || PSs, II, p. 16, dal ms. V; P, che attribuisce il testo a Bonagiunta Orbicciani, ha invece «m'accora», lez. preferita da Menichetti, Bonagiunta, p. 310.