GUERCIO agg./s.m.

0.1 ghuercia, guerça, guerchia, guerchus, guerci, guercia, guercio, guerco, guerço, guerzi, guerzo, verzo.

0.2 Etimo incerto: prob. got. *twerh (Nocentini s.v. guercio).

0.3 Distr. Troia, XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1376]; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.); Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 La forma guerco di Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.) è imputabile a ragioni di rima.

Locuz. e fras. sentire del guercio 1.1.1.

0.6 A a Doc. ver., p. 1268: Guerço; Doc. lucch., 1288, Doc. fior., 1277-96, Doc. pist., 1296-97: Guercio.

0.7 1 Che guarda storto o soffre di un altro difetto della vista. 1.1 Sost. 2 Che non segue la linea retta; tortuoso. 2.1 Fig. Volto al male; bieco, fuorviante. 3 Fig. Privo della capacità di vedere e giudicare con la mente.

0.8 Luca Morlino 07.05.2014.

1 Che guarda storto o soffre di un altro difetto della vista.

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 159.12: Il primo ebbe nome Ettor lo forte, che di soffrire affanno d'armi non ebbe pari, e ffue huomo di bella grandezza, fiero di viso e di chuore, chon belle menbra, biondo e chrespo di chapelli, ma ffue guercio.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 221.15: Onde l'uomo, avendo male ne l'occhio, talora sarà detto guercio, talora gualercio, talora vòcolo, talora cieco...

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.104, pag. 309: Gli occhi suoi manterrai a poter netti; / E ss' egli avien, che forse / Nasciesse guercio dell' uno e dell' altro, / Usa di porlo a dormire in tal luogo, / Che dal contraro lo lume gli venga...

[4] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 220v, pag. 72.29: strabo, guerchus, cuius oculi quadam velocitate cito volvuntur huc illuc; unde Peta te... guerchia, straba.

[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 305 [1376], pag. 82.9: - Tu me cassarai la carta che tu m'ày adosso a tuo despetto (e) se tti crepasse l'occhio guercio, stravolto che tu se'...

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 212.27: la secunna, che esso fu guercio...

[7] F Mascalcia Mosè da Palermo volg., XIV (tosc.): Quando il cavallo è guercio di un occhio o di due, segno di ciò è: che il bianco dell'occhio è presso alla luce; e sono tenuti di pregio, e li cavalieri ne pensano molta bontade; e quando egli è vercio d'ambedue, allora è migliore per lo patrone. || Delprato-Barbieri, Mascalcia, p. 251.

1.1 Sost.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 3.911, pag. 183: Non fu mai guercio con alma perfetta / Che non portasse di malizia schermo / Sempre seguendo la superba setta.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 112.24: come il guerci[o] per difetto ch'è nell'occhio non guata diritto, così costoro per l'avarizia, ch'è vizio dell'anima, non guatarono diritto al fine, al quale da Dio [furon] prestati li usi de' beni temporali...

[3] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 169.4, pag. 447: O anima, deh! pensa di partirti / dal corpo, il qual è di vermini sterco: / per Iesù impazzato, fà di girti / cercandol com' argento cerca 'l guerco...

[4] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 98.15: Hic strabo, nis lo guercio.

1.1.1 Locuz. verb. Sentire del guercio: essere leggermente strabico.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 47.16: La Cecca fu bella giovane, sentì del guercio...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 4, pag. 523.26: ella aveva il naso schiacciato forte e la bocca torta e le labbra grosse e i denti mal composti e grandi, e sentiva del guercio, né mai era senza mal d'occhi...

2 Che non segue la linea retta; tortuoso.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 7, 70-84, pag. 118, col. 1.1: Schembo, çoè torto, o vero guerço.

2.1 Fig. Volto al male; bieco, fuorviante.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 141, vol. 2, pag. 697.8: Ma la guercia e disleale sempre invidia de' cittadini di Firenze, e massimamente di coloro ch'erano al governamento de la città, nol vollono aconsentire...

3 Fig. Privo della capacità di vedere e giudicare con la mente.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.40, vol. 1, pag. 113: Tutti quanti fuor guerci / sì de la mente in la vita primaia, / che con misura nullo spendio ferci.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 49-51, pag. 209.5: tra questi cotali; cioè tra questi chercuti che furono tutti guerci della mente...

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1374] 3.13: se cervei di gatte / avesser manecato, sarie troppo, / tant'è zascun di senno guerzo e zoppo.

[u.r. 09.03.2017]