0.1 f: insultazione, insultazioni.
0.2 Lat. insultatio, insultationem.
0.3 f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.): 2.
0.4 Non att. nel corpus.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Atto di recare una grave offesa (contro qno) con parole o gesti ingiuriosi o di scherno. 2 Fig. Arroganza sfrontata e insolente (nell'es. sacrilega).
0.8 Diego Dotto 20.10.2014.
1 Atto di recare una grave offesa (contro qno) con parole o gesti ingiuriosi o di scherno.
[1] f S. Greg. Magno volg., XIV: Li Giudei, vedendo che egli alle loro insultazioni non discendeva della croce, e vedendolo morire, si credettero averlo vinto, e rallegraronsi quasi di avere spento il suo nome. || Crusca (5) s.v. insultazione.
2 Fig. Arroganza sfrontata e insolente (nell'es. sacrilega).
[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. V, cap. 23, vol. 2, pag. 284.21: Or che voci avrebbono costoro per li loro iddii, e con quanta insultazione si vanterebbono, che però colui avesse vinto, che placava li iddii con cotidiani sacrificii, la qual cosa la religione cristiana non lasciava fare alli Romani? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.