PIRA s.f.

0.1 pira, pire, pirra; f: pirri.

0.2 Lat. pyra (DELI 2 s.v. pira).

0.3 Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Anche s.m.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Catasta di legna eretta nell'antichità per la cremazione dei cadaveri, in partic. di uomini di alto rango sociale. 1.1 Fig. Morte.

0.8 Diego Dotto 20.10.2014.

1 Catasta di legna eretta nell'antichità per la cremazione dei cadaveri, in partic. di uomini di alto rango sociale.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 237.14: Levata dunque la grande pira, e la reina con ghirlande cuopre il luogo e con rami corona il luogo della morte...

[2] Gl f Chiose a Eneide compil. (L. I-IV), 1316/17 (fior.), chiosa 23, pag. 22r.1: Pirra era uno aparecchiamento di cose e gioie quando s'ardeva alcuno corpo morto. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.53, vol. 1, pag. 442: chi è 'n quel foco che vien sì diviso / di sopra, che par surger de la pira / dov' Eteòcle col fratel fu miso?».

[4] Gl Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 20, pag. 169.7: il quale con tanta crudelità la reggea che i corpi morti della detta battaglia, per dispetto, secondo l'usanza arder nelle pire, cioè ne' costumati fuochi, per sepultura di loro no lasciava.

[5] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 49-54, pag. 626, col. 2.8: 'Pirra' sí era appellado uno usoveglio de legno in lo quale igli s'ardeano...

[6] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 4.9, pag. 51: La terza è quella che già mai non mira / con lieto volto altrui felicità, / ma dentro et fuor combure come pira.

[7] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 447.23: La madre loro fece fare una pira, cioè una cassetta di legname, e al modo antico amendue li figliuoli vi fece mettere, e cacciòevi entro fuoco (soleansi ardere i corpi de' morti, de' quali nobili si conservassero le ceneri in urne)...

[8] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 11, pag. 191.10: Eneas ordinau, sicundu lu modu di loru patri antiquu, la pira a Tarchon...

[9] Gl Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 26, pag. 125.9: Pira vuol dire, che quando al tempo anticho moriva alchuno gentile huomo, e suoi parenti e amici rechavano chare gioie e facievano uno monte col corpo di queste gioie e ardevanlo.

[] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 133.24: Le cose sacre cominciate, le quale io apparecchiai ad Jove Stigio, l'animo mio è di compirle rettamente, e di ponere fine all'amore e di mettere nella fiamma la pira del capo troiano ine figurato. || Cfr. la glossa «Ciò è uno ordine di lengni posti a modo d'altare dove li antichi pagani ardevano i corpi morti» nel ms. della Bibl. Com. di Siena, S IV 11, c. 25r.

[11] Gl Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 10, 2.5, pag. 568.1: pirra e rogo sono una medesima cosa, ma chiamasi rogo anzi che sia acceso, e poi che è acceso si chiama pirra.

[12] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 26, 49-54, pag. 674.28: della pira; cioè della catasta, delle legne che fu fatta da Antigone sirocchia e da Argìa moglie di Polinice, per ardere lo corpo di Polinice...

- S.m.

[13] f Eneide compil. (L. VII-XII), c. 1316/17 (fior.), L. XI, cap. [vv. 139-224], pag. 48v.34: e ordinate i pirri atorno i corpi di loro in modo de' loro padri, nascondesi per iscurità in tenebre l'alto cielo. || DiVo; l'ed. inclusa nel corpus legge «pire»: cfr. Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 746.17 (nota peraltro l'accordo con «ordinate»).

1.1 Fig. Morte.

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 75.14, pag. 143: e se pur pur t'agrada a cotanta ira / subiecto star, pascendo d'amara herba / il tuo disio, che in amor si conserba, / per le presente mie rimate verba / qual fu ad Oreste ne l'insania dira / Pilade, me offro a te fino a la pira.