SUPERLATIVO agg./s.m.

0.1 soperlativo, superlativo.

0.2 Lat. tardo superlativus (DELI 2 s.v. superlativo).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 2.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.5 Locuz. e fras. in superlativo 2; superlativo grado 2.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Ret.] Che esprime un aspetto della realtà amplificandolo o specif. esagerandolo fino al massimo grado. 1.1 Sost. Lo stesso che iperbole. 2 [In una scala di valori:] massimo.

0.8 Diego Dotto 20.10.2014.

1 [Ret.] Che esprime un aspetto della realtà amplificandolo o specif. esagerandolo fino al massimo grado.

[1] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 5, pag. 40.23: Ecco che ottimo in superlativo grado chiama l' uomo paziente.

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 17, 13-24, pag. 394.18: et è qui superlativo sermone e colore retorico, che si chiama iperbole...

1.1 Sost. Lo stesso che iperbole.

[1] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 1, 22-30, pag. 30.15: non dimeno sono sì pochi, che si può dire che non abbia lasciato veruno; et è quel colore che si chiama soperlativo.

2 [In una scala di valori:] massimo. Superlativo grado.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 1, cap. 4, pag. 140.19: ma [[il peccato di Giuda]] fo per sì poco preçço ke mostrò ke fosse per propria malitia (et) per magiur viltà del Signore. (Et) questo tene superlativogrado de graveçça de peccato.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 25-39, pag. 750, col. 2.19: Tambernichi ... o Pietrapana, ... sono doe montagne grandissime, l'una in Schiavonia l'altra in Toscana: cadesseno su quella glaza no la romperaveno, né lla scossaraveno tanto, che lla ditta glaza de l'orlo, zoè, dal logo dov'ella è termenada dal muro del pozzo fesse cri cri, zoè, alcun sono né movemento: qui vol dire che lla è in superlativo grado glazada e ferma.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 196.8: E chi offende Idio creatore di tutti, offende in superlativo grado...

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 1, 2, pag. 37, col. 2.38: ma perchè queste cose si trovano nel soperlativo grado nella gloriosa Vergene Maria tra gli altri Santi...

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 169, pag. 418.7: E cercato qual dipintore in superlativogrado potesseno avere, fu messo loro innanzi questo Buonamico, e così presono di mandare per lui.

- Locuz. avv. In superlativo.

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 2, 10-24, pag. 24, col. 2.9: e dixe che venía sí rato et era sí tosto so movemento, che in questi movementi che per nui se vezono e sentono, non si trova paro; quaxi a dire: in superlativo velocissime...