0.1 inordenatamente, inordinatamente.
0.2 Da inordinato.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 2.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Senza ordine, senza una disposizione regolare o conveniente. 2 In modo contrario a un det. codice comportamentale. 2.1 Oltre la giusta misura, senza controllo. 2.2 In modo dissennato o sconsiderato.
0.8 Diego Dotto 27.10.2014.
1 Senza ordine, senza una disposizione regolare o conveniente.
[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), Prologo, pag. 3.18: Onde io priego ciaschedun letterato il quale ci trovasse alcuna autorità posta inordinatamente, o qualunque altro difetto il quale si possa sostenere senza pericolo, pognamo che egli il sapesse dire meglio di me, che m' abbia un poco scusato...
2 In modo contrario a un det. codice comportamentale.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 27, pag. 285.19: Et anche san Paulo disse ne la Pistola ai Tesalonicenses: dinunzia[m]vi, frati nel nome del Signor nostro Giesù Cristo, che voi vi cansiate da ognie frate che va inordinatamente.
[2] Poes. an. urbin., XIII, 24.52, pag. 592: Ké ll'aio facta nascusamente / e mmolto inordenatamente: / ma tu, Signore onnepotente, / ben ni si' stato vedetore.
2.1 Oltre la giusta misura, senza controllo.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 61, pag. 304.11: partesi l'uomo da Dio per avere diletti di queste creature, ma i santi ti vo' mostrare come per questa via peccare non possono, però che hanno assaggiato Idio e però non possono dilettarsi inordinatamente, né amare inordinatamente queste creature; ma noi pecchiamo ché non sentiamo ancora Idio.
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 22-24, pag. 207, col. 1.10: «perché burli?» zoè: perché buttasti via 'l to inordenatamente?
2.2 In modo dissennato o sconsiderato.
[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. VIII, cap. 4, vol. 3, pag. 165.26: Ma che se ne sentisse Platone in queste e di queste ciascune parti per sé, cioè, ove si credesse essere il fine di tutte le operazioni, ed ove le cagioni di tutte le nature, ed ove il lume di tutte le ragioni, vogliendolo esplicare dichiarando, e sarebbe lungo a narrare, e non credo che sia d'affermare così inordinatamente. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.