INETTO agg.

0.1 inecta, inepti, inepto, inetta, inetto.

0.2 Lat. ineptus (DELI 2 s.v. inetto).

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.

0.4 In testi tosc.: Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: f Commento a Ars am.(D), a. 1388 (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Non confacente a un det. scopo o specif. non adeguato a un det. ambiente. 2 Di scarso valore; dappoco. 3 Che non è abile (a qsa). 4 Che non è degno o meritevole (di qsa). 5 Sciocco.

0.8 Diego Dotto 03.11.2014.

1 Non confacente a un det. scopo o specif. non adeguato a un det. ambiente.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 9.4400, pag. 382: Rare fïate, come disse Dante, / S'intende sottil cosa sotto benna: / Dunque, con lor perché tanto millante? / Non da virtù viene il parlare inetto.

[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 47, par. 1, vol. 1, pag. 163.22: A schifare e remuovere la enplicita e inecta forma e numero de molte e de diverse conselgle ei quagle erano usate de eleggerse êlla citade de Peroscia...

[3] Gl Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 200.23: Il terzo grado è inetta letizia, cioè letizia sconcia e disdicevole, la quale si dimostra nel riso e negli atti incompositi e disonesti.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 6, 13-21, pag. 181.25: Che la gente sia sommersa, e a vedere, o vero a piacere, si conviene, perché nel mondo sono stati pur terreni e dati alle cose vili; per essere scalcati, si risponde alla loro vilipensione; urlare risponde alla inetta letizia ch'ebbono nel mondo.

[5] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 1, 124-135, pag. 34.3: perchè ad obedire alla intenzione dell'arte, la materia è sorda; cioè è inetta e sconcia.

2 Di scarso valore; dappoco.

[1] f Paradosse volg., XIV (tosc.), P. 5, pag. 18.17: Quando io veggo te riguardante, maraviglianteti, inalzante le grida, al tutto io giudico te essere servo di cose inette. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cic., Parad., 37: «servum esse ineptiarum omnium iudico».

3 Che non è abile (a qsa).

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 199, pag. 209.32: E se 'l fosse alguno homo che fosse duro e inepto a el vomere, sì desfaça cum lo ullio comum o cum ullio de çiyi questo ellacterio...

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 24, 46-57, pag. 654.24: bacalarius, che tanto viene a dire quanto contadino inetto, perchè tale debbe essere forte a le fatiche della scenzia, come lo contadino all'opere rusticane...

4 Che non è degno o meritevole (di qsa).

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 31.11: cussì tucti li figli di lu peccaturi Adam et di la peccatrichi Eva nacxinu difictusi et viciusi et irregulari et infamati et inepti a la hereditati di li iusti...

5 Sciocco.

[1] Gl f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 303-308], pag. 29r.15: O inepta, çò è simpia, credi per certo ch'ello te nega esser vacha... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Ov., Ars am., I, 306: «Quid totiens positas fingis, inepta, comas?» e Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.): «o tu, desconvegnivel?».