INONESTO agg./s.m.

0.1 inhonesta, inhoneste, inhonesti, inhunestu, innoneste, inonesta, inoneste, inonesti, inonesto.

0.2 Lat. inhonestus (DEI s.v. inonesto).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Boccaccio, Filocolo, 1336-38.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329; Stat. castell., XIV pm.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Contrario alla morale o al decoro. 2 Privo di pudore; caratterizzato da lussuria o scostumatezza. 2.1 [Di una persona:] incline a comportamenti lascivi o scostumati. 3 Compiuto in cattiva fede allo scopo di nuocere o ingannare; non conforme ai principi di lealtà e giustizia o alle leggi proprie del vivere civile. 3.1 Sost. Cattiva fede tesa a nuocere o ingannare.

0.8 Diego Dotto 03.11.2014.

1 Contrario alla morale o al decoro.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 184.6: Anche è da refrenare la lingua, ch' ella non dica soze parole, nè ingiuriose, nè inoneste...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 29, pag. 193.24: Quando altre pecca, et in ciascuno peccato mortale che altre fa non intende solamente una cosa, ma più cose inhoneste.

[3] Stat. assis., 1329, cap. 5, pag. 167.9: Ma così quilgle che vonno de fore se guardeno dalle cose inlicete e dagle inhoneste convite, dai giuoche, dalle cançune dessolute...

[4] Stat. castell., XIV pm., pag. 210.13: Ke non donino a giollari e non vadano a luochi inonesti.

2 Privo di pudore; caratterizzato da lussuria o scostumatezza.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 20, cap. 3.103, pag. 426: La quinta Donna si è Temperanza, / La qual rifrena le volglie inhoneste...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 25-27, pag. 143, col. 1.23: segonda che 'l so movemento se vede inonesto, violento e senza ordenne, el qual sí se oppone a la volontade de luxuriare, la qual trasciende la meta de l'onestade e de la raxone...

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 11, pag. 256.15: E con queste parole e molte altre, con atti diversi e inonesti sospirando guardavano di ritornare Florio al partito nel quale poco davanti era stato.

2.1 [Di una persona:] incline a comportamenti lascivi o scostumati.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 25, vol. 2, pag. 244.32: Anco, statuimo et ordiniamo che neuna persona alluoghi o vero conceda, allogare o vero concedere faccia a pigione o vero in altro modo qualunque, alcuna casa o vero abituro ne le vie et strade publiche de la città di Siena ad alcuna persona la quale tenga o vero tenere faccia o vero lassi abitare ne le dette case et abituri, alcune meretrici, ladroni, ruffiani o vero biscazieri: [[...]]. Et nientemeno le predette inhoneste persone sia tenuto la podestà de le dette case et abituri cacciare et cacciare fare.

3 Compiuto in cattiva fede allo scopo di nuocere o ingannare; non conforme ai principi di lealtà e giustizia o alle leggi proprie del vivere civile.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 19, pag. 252.2: Et imperciò disse: onestamente se tutte le cose son da fare, e le innoneste che vogliono gli amici, non sono da pensare cotali, anzi scongiurazioni. Onde dovemo fare per gli amici le cose honeste, e negare [quelle] che non son dritte.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 550, vol. 1, pag. 343.10: Anco, con ciò sia cosa che le signorie et podestadi de la città di Siena, le quali escono et vanno a Montepulciano, Montalcino, Grosseto, Massa et Licignano et a l'altre terre presso a la città di Siena, a le stagioni, facciano cose soze et inoneste...

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 7, 97-111, pag. 122, col. 2.16: e 'nseme se contristavano de Filippo figliol del detto re Filippo, della soa inonesta vitta...

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 4, vol. 2, pag. 209.24: Duy lumeri di la curti, ornamenti di li judici, quilla felunia la quali issi divianu vindicari issi la tisseru con li lur auturitati, invitati per pilyari inhunestu guadagnu.

3.1 Sost. Cattiva fede tesa a nuocere o ingannare.

[1] ? f Trattati di Albertano volg., c. 1300: Studio sempre vi sia, quando non sia l'inonesto. || Crusca (4) s.v. inonesto.