INOPIA s.f.

0.1 inopia, inopie, 'nopia.

0.2 Lat. inopia (DELI 2 s.v. inopia).

0.3 f Prima catilinaria volg. (red. A), a. 1294 (fior.): 1; Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: f Prima catilinaria volg. (red. A), a. 1294 (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Stat. pis., 1318-21; Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).

In testi sett.: f Frontino volg., a. 1381 (bologn.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Nota inopia (per înopia) 'in inopia', prob. per esigenze metriche, in due luoghi del Dittamondo: «ch'a Roma fu quand'ella cadde inopia» e «e vedrai signorie cadere inopia»: cfr. Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 6.42, pag. 200 e L. 4, cap. 3.63, pag. 262.

0.7 1 Mancanza assoluta (di risorse o ricchezze); grave stato d'indigenza. 1.1 Mancanza di mezzi di sostentamento. [In partic.:] carestia. 1.2 Estens. Mancanza. 1.3 [Nel discorso, opposto di copia:] scarsità d'argomenti.

0.8 Diego Dotto 03.11.2014.

1 Mancanza assoluta (di risorse o ricchezze); grave stato d'indigenza.

[1] f Prima catilinaria volg. (red. A), a. 1294 (fior.): Or ài dove mostrare la tua bella sofferenza di fame, di freddo e d'inopia di tutte cose... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.), 261, pag. 26: Già di nulla cosa propia, / non fe' di pecunia copia, / di povertade e inopia / sempre fu continüata.

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 179.26: le ricchezze di molti tosto verrebono a fine e ne rimarrebero in molta povertà e in grande inopia.

[4] Stat. pis., 1318-21, cap. 40, pag. 1107.11: Nè iurerò se sarò vergente ad inopia, u arò pagata la mia moglie, u arò in alcuna parte facta galliga, u in alcuno iudicio sarò condannato per falsità.

[5] Gl Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 8, vol. 1, pag. 191.10: ma Fabiu mutau lu aviri pocu, qui esti puvirtati, in aviri nienti, qui esti inopia. || Cfr. Val. Max., IV, 8, 2: «paupertatem inopia mutauit».

[6] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa c [IV.8.2], pag. 120v.8: Qui comenda la liberalità di Busa femmina, ma dice che non fu pari, quantunche fosse di più moneta a quella di [Fabio, però ch'ella di ricca rimase ricca, ma] Fabio mutoe la povertà in inopia. «Povertà» sì è poco avere, «inopia» sì è essere bisognoso, ciò è SINE OPE 'sanza adiutorio', 'sanza facultadi'. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Personificata].

[7] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 139.6, pag. 777: Nostra ragion pur ci conven cernére / e di ciò facciam prego a donna Inopia: / che venga tosto sì che n'aggiam copia / di poterla toccar, nonché vedere.

- Fig.

[8] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 2.3, pag. 7: La soma vertù d'amor, a cuy pyaque / rëintegrare il celo, / dandoli copia - de l'inopia - grande / ch'avea d'esser perfecto, / remose la beltà ch'al mondo nacque, / cum naturale çelo...

[9] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 100.6, pag. 430: Disse: «Come portò e' langor nostri / con crudel pena, tolse nostr' inopia: / fu pe' peccati nostri vulnerato, / e con li scelerati reputato».

1.1 Mancanza di mezzi di sostentamento. [In partic.:] carestia.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 127.10: quasi tutti questi IJ reami rimasero diserte di gienti, e quelli tanti che schanparo d'inopia fame morivano... || Prob. fame è una glossa inglobata nel testo.

[2] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [VII.9], vol. 6, pag. 102.26: Grave era ancora la inopia del frumento, per la quale cosa le navi, e ancora la gente de' Romani che in guardia di quelle era, se ne partirono. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 22, vol. 1, pag. 302.25: e in quelle [[carcere]] il fece morire a inopia a grande tormento...

[4] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 55.16: Chista tempesta durau per quatru misi continuy, chi foru in fami, [in] inopia et in grandi miseria, specialimenti per li grandissimi friduri et forti nivi et verni...

[5] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. IV, [cap. 5], pag. 85r.3: Li Caselini, assidiandoli Annibale, sostenero tanta inopia che a memoria è reduto che cento dinari lo sorico fu venduto... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.2 Estens. Mancanza.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 103.3, pag. 530: E Pluto, che patia di moglie inopia, / sol se la seppe in Cicilia furare...

1.3 [Nel discorso, opposto di copia:] scarsità d'argomenti.

[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XVII, cap. 15, vol. 7, pag. 74.16: Ora già veggiamo essere aspettato da me, che in questo luogo di questo libro io apra quello, che profetò David del Signore Iesu Cristo o della Chiesa sua nelli Salmi. Ed io non farò così questo, come altri aspetta, (posto che già io l'abbia fatto in uno,) però ch'io sono impedito più per copia, che per inopia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.