IPOCRISÌA s.f.

0.1 epocresia, ipocresia, ipocresie, ipocrisia, ipocrisìa, ipocrixia, iprochesia, 'pocresia, ypocrescia, ypocresia, ypocresie, ypocressia, ypocresya, ypocrexia, ypocrisia, ypocrisie, ypocrisya, ypocrixia, yppocresia.

0.2 Lat. tardo hypocrisia (DELI 2 s.v. ipo-).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sett.: Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.).

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Inclinazione a presentarsi o mettersi in mostra simulando virtù e qualità morali (specif. devozione religiosa) che non corrispondono al vero. 1.1 Inclinazione ingannevole a presentarsi con virtù e qualità morali in misura inferiore rispetto al vero; falsa modestia. 1.2 Estens. Atto o comportamento di chi si presenta in possesso di virtù e qualità morali che non corrispondono al vero. 2 [Da errore di trad. o corruttela].

0.8 Diego Dotto 10.11.2014.

1 Inclinazione a presentarsi o mettersi in mostra simulando virtù e qualità morali (specif. devozione religiosa) che non corrispondono al vero.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 23, pag. 271.20: ne' tempi novissimi si sceverranno da la fede, et intenderanno ad gli spiriti dell'errore et a la dottrina di dimoni, per la loro bugia e ipocresia [avente] magagnata la [coscienzia]...

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2574, pag. 264: o per ipocresia / mostrave di ben fare / quando volei fallare...

[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 23, pag. 152.27: neli te(n)pi da seçço, ciò è p(re)sso ala fine del mo(n)do, si partira(n)no aliqua(n)ti dala fede, attende(n)do a spirito d'errore (e) a doctrine di domonii, (e) i(n) ypocrisia parleranno bugia...

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 17: ala fine del mondo si parterano aiqua(n)ti dala fede acte(n)dendo a spirito d'e(r)rore, (et) d[o]ctrina di dimoni, (et) ypocrisia, parlando bugie (et) ave(n)do la coscientia calterita...

[5] Gl Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 25, pag. 48.2: Ipocresia è quando l'uomo dà vista od apparenza alle genti d'essere quello che non è, o di fare quello bene che non fa; e quest'è vanagloria.

[6] Poes. an. urbin., XIII, 13.94, pag. 569: Alta regina, per cui è salvato / tucto lo mondo ked era dannato, / tu mme conserva sença peccato / et ià in me non sia ypocrisia.

[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 60.25, pag. 239: La reccheza el tempo tolle, - la scienzia en vento estolle, / la fama alberga ed accolle - l' ipocresia d'onne contrate.

[8] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. VII, cap. 34, pag. 128r.10: guardatevi dali spiriti ingannatori et dale doctrine de' dimoni, i quali parlano bugia nela ipocrisia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 28, cap. 4, par. 6, pag. 435.2: Quando lo 'nfignitore alcune virtù prende per ipocrisia, e segretamente sottopone sé medesimo a' vizj, alcuni suoi nascosti vizj subitamente escono fuori e mostrano il soprarrecato infignimento.

[10] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 213, pag. 92: Superbia, vanagloria, ypocresia / nè contristança rea co mi no sia...

[11] Gl Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 23, pag. 176.6: [vv. 1-3] Dipartendosi dalla quinta bolgia, cioè qualità, la sesta in questo canto compiutamente si conchiude - cioè di coloro in cui all'onesta aparenza l'operazione non si segue - che volgarmente ipocresia si chiama, ab 'ipos' quod est 'supra' et 'cresis' quod est 'aurum', cioè 'sopra dorata qualità non perfetta'.

[12] Gl Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 23, pag. 112.21: Nota, lectore, che questa colpa è dell' ipocresia e falsamente mostrare quello che non è, e rende più in vanagloria che in offensione altrui, mostrando huomo spirituale e di Dio, e none essare; mostrando vili vestimenta e cilicci e digiuni e simili cose nel palese, e nel segreto tutto el contrario.

[13] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 299-358], pag. 9.10: Pur vegnia lo duca che s'èe riposato per la lunga pace con sùbiti cavalieri, vengniano le parti inguarnaccate e Marcello parlatore, vengnia l'ipocrisia di Cato. || Cfr. Luc., Phars., I, 313: «nomina vana Catones».

[14] Gl F Lancia, Chiose Commedia, 1341/43 (fior.), Inf. 23.1: in questo canto trattare intende di quella frodolentia che si fa mostrando una forma di persona essendo un'altra, chiamata ypocrisia da ypos, ch'è apparenza di sopra, e crisis, che è a dire oro, quasi 'metallo indorato'. || Azzetta, Lancia. Chiose, p. 363.

[15] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la ipocrixia, vol. 1, pag. 89.26: Lo sexto ramo d'orgio si è ypocrexia. Questo peccao fa mostrar lo bem de fora chi no è dentro. E chi som chossì fayti, chi fe fam bom homi e no lo som, chi sempre se forzam de pareyr sancti...

[16] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 38, pag. 30.6: Lu sextu ramu d'orgoglu est ypocrisia, et quistu est unu peccatu ki fa mostrari beni di fora lu quali non est dentru, undi quilli sunu ypocriti ki mostranu sambiança di essiri sancti homini et non sunu...

[17] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 11, 52-60, pag. 306.24: Ipocresia; che è mostrarsi buono et essere reo; e questo intende l'ipocriti...

- [Personificata].

[18] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 25, pag. 47.14: E quelli sono i Vizî che nascono di lei, che sono fatti capitani delle schiere, e sono questi: Grandigia, Arroganza, Non usanza, Ipocresia, Contenzione, Contumacia, Presunzione e Inobedienzia.

[19] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 130, pag. 328: Con esse erracompangnase false Emulatïone / cum Curïoscitate, / lu focu de la Invidia con grande Anbitïone / de ria prosperitate, / coperta sanctitate / de falsa Ypocrescia / et perfida Riscia / de la Fede tradente.

- Meton. [Nell'Inferno dantesco:] i dannati per il corrispondente peccato.

[20] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.58, vol. 1, pag. 183: Questo modo di retro par ch'incida / pur lo vinco d'amor che fa natura; / onde nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia, / ruffian, baratti e simile lordura.

1.1 Inclinazione ingannevole a presentarsi con virtù e qualità morali in misura inferiore rispetto al vero; falsa modestia. || Att. solo in Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 15, pag. 18.2: La una è in parlar o en tratar alguna cousa, e quanto a çò dreça l'omo una vertude, la quale si è dita veritade, la quale à .IJ. extremitade viciose: la una è ypocrisia, l' altra è vanagloria.

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 24, pag. 28.20: E nota che no fa perciò mester che ello avra tuto çò che ello sa de si e tute le soi cose segrede, ma basta ch'el no mostri lo contrario de quel ch'el è. Et à questa vertude doe extremitade viciose: la una è dita yppocresia, per la qual l'omo se despresia oltra quel ch'el de'; l' altra si è vanagloria, per la qual l'omo dise o mostra de si maçor cose che elo no è.

1.2 Estens. Atto o comportamento di chi si presenta in possesso di virtù e qualità morali che non corrispondono al vero.

[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 20, pag. 295.4: [2] Ma molto mi meravillio come tu potesti fare tale disimulatione né tale ipocrisia, che credi che io ricevesse lupo per pecora!

2 [Da errore di trad. o corruttela].

[1] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo pecato, vol. 1, pag. 109.9: E quelli chi vivam segondo fixicha te(n)ne la mesura de ypocrixia, chi è streyta e grama... || Cfr. Somme le roi, 38, 104: «la mesure Ypocras».

[u.r. 16.03.2017]