IPÒCRITA agg./s.m.

0.1 epocrita, ipocoyti, ipocreta, ipocrete, ipocri, ipocrita, ipocrite, ipocriti, ipocrito, ipocritu, ipocrity, ipogriti, ippocrita, ipporito, pucriç, ypocrete, ypocrita, ypocrite, ypocriti, ypocrito, ypocritu; a: ipocreti.

0.2 Lat. tardo hypocrita (DELI 2 s.v. ipo-).

0.3 Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.): 1.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; f Mino d'Arezzo, Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Nota ipocrito.

Nota ipocri, prob. dettato da esigenze di rima: «Or guârti da l'inganni / Di que' che sono ipocri, / E da' versi mediocri»: cfr. Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 212.109, pag. 266.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Che si presenta o si mette in mostra simulando virtù e qualità morali (specif. devozione religiosa) che non corrispondono al vero. 1.1 Sost. 2 Ispirato da ipocrisia; fatto simulando virtù e qualità morali (specif. devozione religiosa) che non corrispondono al vero.

0.8 Diego Dotto 10.11.2014.

1 Che si presenta o si mette in mostra simulando virtù e qualità morali (specif. devozione religiosa) che non corrispondono al vero.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 360, pag. 39: Dela setena ancella e' voio far memoria; / Ela me par ypocrita, çoe la vanagloria...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 43, pag. 242.31: «Sopra la cathedra di Moysè sedettero li scribe (e) li Farisei ipocrite; ogne cosa ke a voi dicera(n)no fate (e) observate».

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 15: sula cathedra di Moysì seddeno li sc(r)ibi (et) li farisei ypocriti, faite (et) osservate tucte le cose che elli vo dirano.

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 98.25: A tuti peccaor Cristo era dolce noma' a gli ypocriti Farixe' e prevei chi dentro eran avari e pin de ranpina, defor se mostravan iusti e santi homi e de bonna vita e volevan parir quello ch'i no eran...

1.1 Sost.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 26, pag. 72.18: ché alcuno chiere altezza e vantaggio di ciò ched elli s'abbassa oltre che 'l suo stato non richiere, sì come sono l'ipocriti.

[2] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 3, pag. 228.4: Quant il fan enfeintament lo ben que il fan, no per amor De, mas per aver los del sevol, si cum fan li ypocrite qui fan semblant de religiun e en lo cor son rei e malvas.

[3] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 8, pag. 501.30: ché per neuna cosa non puote rimanere che voi non siate vitoperata, falsa ipocrita che 'l bene monstri di fuore e [ti] tieni dentro lo peccato sì come il [p]or[c]o nel fango.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 23, 58-72, pag. 558, col. 2.2: Qui dixe degli ypocriti, li quali se dipingeno per parere santi.

[5] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 395.8: Ed è da sapere, sì come dice Brittone nella esposizione de' vocaboli, che ipocrita viene a dire infignitore, cioè ingannatore, simulatore, cioè un coperto ingannatore, e ripresentatore della persona ch'egli non è: ipocrito è un nome composto da ipo, ch'è a dire sopra, e crisis in greco, che viene a dire oro in latino, sì che ipocrito viene a dire sopra indorato. E questo hae a significare, che gl'ipocriti nell'apparenza, e di sopra paiono d'oro, cioè buoni e santi, e dentro sono altro.

[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 14, pag. 91.12: dicendu ki illu era ypocritu et homu ki volia ingannare la gente, e pirò illu se avia dimustratu alla gente pir tri iorni cuntinui stare in orationi...

[7] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 6, pag. 23.6: Quando vui deçunè, no ve plaqua de far como faxe li tristi ipocreti.

[8] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la ipocrixia, vol. 1, pag. 90.2: L'ypocrita chi mostra bem de fora e in ascoxo mostram e fam le soze e brute cosse.

[9] f Mino d'Arezzo, Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 15.1: L' ypocriti incappati tristi et stanchi / con cappe et cappucciuol di fuor dipinti / sono in inferno affatigati et vinti... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 23, pag. 354.15: E 'nanti ch'io proceda più, in questo principio voglio che tu sappi che questo nome «ipocrita» non è apropriato tanto a religioso, quanto ad un re il qual non rege como re, ma como tiramno. E cossì lo priva san Tomaso in libro De regno alegando Isaia: «Regnare fecisti ypocritam propter pecata populi».

[11] Esopo tosc., p. 1388, cap. 40, pag. 184.17: Spiritualmente per la donnola possiamo intendere ciascuno ipocrito, il quale, per viltà d'animo volendo fuggire fatiche corporali, non avendo rispetto di piaciere a Dio ma solamente per potersi pasciere, porta gran barba e capelli lunghi.

[12] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 23, 58-72, pag. 594.33: imperò l'ipocrita inganna li uomini, mostrandosi loro santo e buono, ov'elli è reo nel cuor dentro...

2 Ispirato da ipocrisia; fatto simulando virtù e qualità morali (specif. devozione religiosa) che non corrispondono al vero.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 33.9, pag. 117: Amor che non è forte, mortal ha enfermetate; / l'avversetà l'occide, peio en prosperitate / l' ipocrete mostranze che for, per le contrate, / mustravan santetate - de canti e de saltare.

[2] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 58, pag. 365: Et questo in diece parti cerne et vaglia: / ruffiani, lusinghieri et simonia / et chi di far facture si travaglia, / barattieri et ypocrita resia...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 56, vol. 2, pag. 586.6: E come il Bavero fu coronato, si fece leggere tre decreti imperiali, prima della cattolica fede, il secondo d'onorare e reverire i cherici, il terzo di conservare le ragioni de le vedove e pupilli, la quale ipocrita dissimulazione piacque molto a' Romani.