PROLOGHETTO s.m.

0.1 prolagetto, prologhetto; f: prolaghetto.

0.2 Da prologo.

0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Breve parte introduttiva di un testo, di un discorso o di una sua parte.

0.8 Diego Dotto 10.11.2014.

1 Breve parte introduttiva di un testo, di un discorso o di una sua parte.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), Prologo, pag. 223.2: Imprima che Ovidio discenda ad amaestrare nell'arte il giovane, sì fa uno prolagetto, nel quale imprima mostra a cui dà questo libro, cioè a li non amaestrati.

[2] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa a [II.1.praef.], pag. 31v.5: Nel principio di questo libro l'auttore pone uno prolaghetto nel quale pone la continuatione del ii° libro al primo, poi seguita il suo trattato quivi «Appo gl'antichi etc.». || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 130, pag. 705.3: Fatto uno prologhetto nel quale continua il suo libro, ci proseguita e compie sua promessa.