LEVRIERO s.m./agg.

0.1 leverere, levereri, leverieri, levoreri, levoreru, levorriero, levrer, levrier, levriere, levrieri, levriero, livorieri, livré, livreri, livrieri, livriery. cfr. (0.6 N) livrì.

0.2 Fr. ant. levrier (DELI 2 s.v. levriero).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.5 Per cane levriero > cane.

Locuz. e fras. levriero maggiore 1.

0.6 N Si esclude dalla doc. la forma livrì di Esercizi cividal., XIV sm., 80, pag. 117.13.

0.7 1 [Zool.] Cane da corsa, dalle zampe lunghe e snelle, adatto alla caccia, in partic. delle lepri. 1.1 Agg. [Detto di un cane:] adatto alla caccia, in partic. delle lepri; veloce.

0.8 Luca Morlino 10.12.2013.

1 [Zool.] Cane da corsa, dalle zampe lunghe e snelle, adatto alla caccia, in partic. delle lepri.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 363, pag. 613: aostor ao sparaveri vol, e falcon mudhadhi / e veltres e segus, levrer encadenadhi / e bon osberg[h]i blanqi et elmi afaitadhi...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De vanitatibus, 27, pag. 188: Un grand segnor del mondo pasceva un so livré, / Ke per poër ben corre molt er' vïaz dri pe'. / Quest grand segnor a caza se 'n va incontinente / E ha mostrao la levore al so livré corrente, / E k'el prenda la levore molt l'imboldiss grandmente...

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 1, pag. 151.9: E se lo sugello ha en sé de fare lo leone colle grande crina e lo lev[e]rieri senza crina, trovaremo e·lla cera el leone colle grande crina e lo leverieri senza crina...

[4] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 155, pag. 33: Lu gucçu abai all' omini, lu levoreru tacça: / 'Ntra la cornacia e ll' aquila ben say ki plu mmenacça.

[5] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 50.11: E dee avere levrieri, e bracchi, e uccelli per uccellare e per cacciare, quando volesse a ciò intendere per suo sollazzo.

[6] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 13.11: O messere, disse il Savio, ella non lo portò nel ventre nove mesi; e se voi in questa maniera il volete disfare, così ve ne poss' egli adivenire come fecie a uno cavaliere del suo levriere.

[7] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 380, pag. 59: Un dy el prexe brachi e levrieri / E pluxor mior di soy arçiery...

[8] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 13, pag. 91.2: Sì trovaro in quella piazza molti de' grandi huomini de la città e cavalli e pallafreni e astori e falconi e altri ucelli assai, e appresso ciò bracchi e livrieri di diversi colori.

[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 1, 100-111, pag. 39, col. 1.14: sí com'ello metaforizza per l'avarizia una lupa, cossí per larghezza metaforizza uno veltro, zoè uno levorriero, perché è naturale contrarietade e malivoienza tra li lupi e li cani.

[10] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 5, pag. 668.29: E questi sono i cani e levrieri e i bracchi che si truovano nella selva del nostro corpo e spirito, le salvatiche e crudeli bestie e fiere, ché 'l timore ritruova tutte le bestie salvatiche grandi e piccole.

[11] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 175.28: Altressì è altra natura di cani che si chiamano levrieri, i quali veggono li animali molto da lungi e sono molto chorritori per pigliarle.

[12] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 3.2, pag. 151: Falcon volar sopra rivere a guazo, / correr mastini, levrieri e brachetti, / gitar astori, sparvieri e smerletti / e di campagna ogn'altro bel sollazo...

[13] Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.), 34, pag. 409: Eo tenïa sparvere, bracchi et livreri, / cavaleri con vallecte iostrante e gintile distrere...

[14] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De eodem, vol. 1, pag. 169.22: som como lo leverere, zoè che elli corem a caschauna bestia ap(re)sso, e no fam so no lo seguime(n)to e llo so tempo p(er)dem.

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1161, pag. 268: Et un'altra hosta fora, dico, li balestrery, / Et la majure fora quella delli baccoleri / Che gevano più de vollia che a lepori levereri.

[16] Lett. fior., 1375 (7), pag. 30.12: et aveano tanti e seguci e levrieri e brachetti che pareva uno grandissimo pecuglio di pecore, et uno di loro aveva uno leopardo in groppa.

[17] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [GheFir] madr. 3.1, pag. 62: Con levrieri e mastin, segugi e bracchi, / cacciando vo da sera e da mattina / sol per pigliar la bianca porcellina.

[18] Tristano Veneto, XIV, cap. 4, pag. 60.16: Et per questa maniera era tuta fiada lo levrier havanti so signor...

- Levriero maggiore.

[19] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 175.33: così come fanno altra natura di cani che si chiamano levrierimaggiori, e sono molto conoscenti del benificio ricevuto, e guardano volontieri coloro che gliele ànno facto...

- [Come termine di paragone per indicare la velocità di qno].

[20] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 39.24: Tali genti sono altresì come i giovani levrieri, che sono ancora tutti novizj, che corrono appresso ciascuna bestia ch'elli veggono dinanzi...

[21] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 18, pag. 18.42: Quando lo medico udì così dire a Merlino, saltò fuori della chiesa ch'e' parve uno levriere e come s'e' fosse fuori del senno.

- [In contesto metaf.].

[22] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De vanitatibus, 76, pag. 189: Per quel livré s'intende zascun hom ke fa mal. / Per quel livré s'intende zascun hom, ki el se sia, / Ke no corr pos la levore, ma corr pur pos l'ombria...

1.1 Agg. [Detto di un cane:] adatto alla caccia, in partic. delle lepri; veloce.

[1] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 60.30: ché anzi stráno li ucelli senza cantare in primavera, e le cicale senza cantar di state, e i cani levrieri fuggerano per le lievre, che la femina dolcemente tentata ripugni al giovano: ché, etiandio quella la qual tu non potrai creder che voglia, vorrà.

[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 77, pag. 333.29: Ancora sono cani li quali sono levrieri, li quali sono più acorti et più leggieri a correre et a prendere bestia che veruno altro cane che sia.