0.1 imparavolato, inparaulato; f: inparavolati.
0.2 Da parola.
0.4 In testi tosc.: F Trattati di Albertano volg., c. 1300 (fior.); Fisiognomia, c. 1320 (tosc.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Che parla troppo, per il solo gusto di parlare. 1.1 [Con rif. a un testo scritto:] pieno di troppe parole; prolisso.
0.8 Luca Morlino 17.02.2014.
1 Che parla troppo, per il solo gusto di parlare.
[1] F Trattati di Albertano volg., c. 1300 (fior.): L'huomo troppo imparolato, non è in terra amato... || Albertano (Giunti 1610), p. 197.
[2] Fisiognomia, c. 1320 (tosc.), cap.08, pag. 33.11: e chi ha lo viso ritondo, sì è segno che sia sozzo e troppo imparavolato...
[3] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 10.1: Quell' omo lo quale parlando fa movimento di mano u di piede, quel cutale dè essere naturalmente invidioso, inparaulato et ingannatore. || Cfr. Secretum secretorum (Physiognomonia), p. 210: «invidus, eloquens, deceptor».
1.1 [Con rif. a un testo scritto:] pieno di troppe parole; prolisso.
[1] F Epist. ai frati del Monte di Dio volg., XIV (tosc.), cap. 29: Queste cose fanno l'animo spirituale; ma i vani studi inparavolati et contentiosi, curiosi et superbi, corronpono il sancto animo et già perfecto. || Fanfani, Monte di Dio, p. 144. Il testo lat. legge «nugigerula». Cfr. De Luca, Prosatori, p. 675, n. 6.
[u.r. 19.06.2018]