0.1 improprii, improprio; f: impropio.
0.2 Lat. improprius (DELI 2 s.v. improprio).
0.3 Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.): 2.
0.4 In testi tosc.: Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Che non è usato in senso proprio (con rif. a una parola o a una locuzione). 2 Che non è opportuno o conveniente.
0.8 Luca Morlino 04.03.2014.
1 Che non è usato in senso proprio (con rif. a una parola o a una locuzione).
[1] F Scala del Paradiso volg., XIV m. (tosc.): Quando l'acqua non è nella fonte, impropio è lo suo nome, e chi â intelletto, conosce che non propiamente è detto monaco chi non â le virtù del monaco. || Ceruti, Scala, p. 443.
[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 43, pag. 28.5: Ed è questo, cioè «ove 'l sol tace», improprio parlare, e non l'usa l'autore pur qui, ma ancora in altre parti in questa opera...
[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 55-78, pag. 414.1: l'autore in questo parlare di ser Brunetto usa uno colore, che si chiama denominazione in latino, et in greco metafora; quando una dizione si tramuta dal suo proprio significato allo impropio, come fa l'autore che pone li sorbi per li aspri cittadini, e lo fico per lo dolce...
2 Che non è opportuno o conveniente.
[1] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 3, L. 3, pag. 37v.22: Sexto e consigli sopra la spirituale experientia improprii.