INGOFFO s.m.

0.1 ingoffi, ingoffo.

0.2 Da un sost. goffo non att. nel corpus. || Cfr. DEI s.v. ingoffo, che cita il ven. e trent. gof, gofo 'pugno' interpretandolo come voce onom.

0.3 Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: a Dolcibene, Avemaria, a. 1368 (fior.); A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Colpo inferto contro qno.

0.8 Luca Morlino 28.01.2014.

1 Colpo inferto contro qno.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 16, 19-27, pag. 420, col. 1.33: Battuti e punti, zoè: che l'uno segue l'altro inanzi che se fazano alcuna lesione o de pugni o de ingoffo ...

[2] a Dolcibene, Avemaria, a. 1368 (fior.), 108, pag. 163: ch'io m'azzuffai con uno in quel vïaggio / ed ebbi della zuffa gran vantaggio; / e perch'el dicea mal del nostro Cristo, / il feci cogl'ingoffi molto tristo.

[3] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 46.93, pag. 874: E vedesi chi perde con gran soffi / biastimar con la mano a la mascella / e ricever e dar dimolti ingoffi.

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.320, pag. 160: E 'l pan azzimo / fece monna Cincipote, / e 'l bellegote poi la rigaglia, / e scaglia / ed abbaglia / e dagli uno ingoffo / in su lo scoffo, / ed ella schiamazza.