PROSA s.f.

0.1 prosa, prose, prosi, proxa.

0.2 Lat. prosa (oratio) (DELI 2 s.v. prosa).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1 [6].

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.); f Polo Zoppo (ed. Zaccagnini), XIII sm. (bologn.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); f Sinibaldo da Perugia, Rime, XIV sm. (perug.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. prosa di romanzo 1.

0.7 1 Forma di espressione linguistica e in partic. di scrittura letteraria non vincolata dalle regole metriche proprie della poesia. 2 [Eccles.] Forma del canto liturgico basata su una melodia preesistente; sequenza.

0.8 Luca Morlino 15.09.2014.

1 Forma di espressione linguistica e in partic. di scrittura letteraria non vincolata dalle regole metriche proprie della poesia.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 423, pag. 190: quando vorrò trattare / di cose che rimare / tenesse oscuritate, / con bella brevetate / ti parlerò per prosa, / e disporrò la cosa / parlandoti in volgare, / che tu intende ed apare.

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), Proemio, pag. 85.8: io Iacopo suo figliuolo per material prosa dimostrare intendo parte del suo profondo e autentico intendimento...

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 108, pag. 354.19: E quelle medesime cose son più negligentemente ascoltate, e meno toccano il cuore, quand'elle son dette per prosa.

[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 87.14: Similemente questo egregio auttore nella venuta d' Arrigo VII imperadore fece uno libro in latina prosa, il cui titolo è Monarcia...

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 26, 115-127, pag. 632.24: la prosa è lunga e stesa orazione...

- [In dittologia, oppositiva o complementare, alla scrittura poetica].

[6] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 146.14: Cosìe usatamente adviene che due persone si tramettono lettere l' uno all' altro o in latino o in proxa o in rima o in volgare o inn altro, nelle quali contendono d' alcuna cosa, e così fanno tencione.

[7] f Polo Zoppo (ed. Zaccagnini), XIII sm. (bologn.), Maestro Pietro, 4: Maestro Pietro, lo vostro sermone, / sazate, m'è piaçente in zaschun verso, / fora gran maraviglia Salamone / l'avesse detto in prosa, o ver per verso... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[8] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 1-9, pag. 746, col. 1.17: e a voler trattare di sí trista materia convirave essere lo trattado o ver in prosa o in rimma aspra e no consonante.

[9] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 518.9: E perchè e fatti de' Troiani fuorono de' più eccellenti che fusseno al mondo, perciò molti savi uomini si misero a scrivere de quelle cose, chi per versi e chi per prose.

[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1247, pag. 291: Mandambo quisti sindici per questo et altre cose / Chel capitano facéanne, che erano oltragiose, / Le quali non posso dicere per versi né per prose...

[11] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 17.3, pag. 43: Però che sento che tu senti tanto / de l'ornato parlar la melodia, / o prosa o verso o volgar rima sia, / che del poeta o Dante par tuo canto...

[12] f Sinibaldo da Perugia, Rime, XIV sm. (perug.), 6.164: ed acciò chiamo testimon le carte, / che io descrisse in prosa overo in verse, / le vie del'intelletto occulte ed arte...

- [Con rif. a un det. testo scritto in questa forma].

[13] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 561, pag. 804.15: Questa favola è qui tutta distesa e incomincia quivi «Una fonte ecc.», e però sanza fatica di chiosa ti lascio colla prosa.

[14] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 12, terz. 91, vol. 1, pag. 144: Perchè chi prima scrisse fu più dotto, / che non son' io, seguirò la prosa, / bench' a me stesso paia dir corrotto.

- [Con rif. a una det. parte di un testo scritta in questa forma].

[15] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 10.31: e la forma del trattare, che è il processo del libro, diviso in libri e versi e prose, dove s' induce modo disputativo...

[16] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), Proemio, pag. 2.21: Onde Boezio nell'ultima prosa del primo libro della preallegata opera dice...

- Prosa di romanzo: opera letteraria scritta in questa forma.

[17] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.118, vol. 2, pag. 454: Versi d'amore e prose di romanzi / soverchiò tutti; e lascia dir li stolti / che quel di Lemosì credon ch'avanzi.

2 [Eccles.] Forma del canto liturgico basata su una melodia preesistente; sequenza.

[1] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 241, pag. 636: E poi canta una prosa k'è de tanta natura, / dananço Iesù Cristo e la Soa mare pura, / che nuia consa è êl mundo, né om né creatura, / ke ve 'l poës cuitar en alguna mesura...

[2] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 76, pag. 81: Da l' altra parto li angeli v' aora, / dolçe vernante aodorifera rosa, / cantando tuti a alta vox sonora / «Ave Maria!» quella angelica prosa.

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 6, vol. 1, pag. 116.5: Cussì dichi et canta la prosa: «Celo visibiliter Caro Christi sita, Forma panis aliter Latet, hic vestita Solus novit qualiter Hanc ponit ita Potestque facilior Virtus infinita».

[4] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 4, pag. 263.16: e in riverenza delle dette Stimmate di santo Francesco composono e feciono belli e divoti inni e antifone e prose.