SCABRO agg.

0.1 scabra, scabro.

0.2 Lat. scaber, scabrum (DELI 2 s.v. scabro).

0.3 Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Palladio volg., XIV pm. (tosc.); a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Che ha la superficie caratterizzata da asperitą, solchi e increspature; ruvido al tatto. 2 Fig. Che si discosta, lontano (da qsa).

0.8 Luca Morlino 16.09.2014.

1 Che ha la superficie caratterizzata da asperitą, solchi e increspature; ruvido al tatto.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 97.2: Tutte l'unghie secche delle guardie, cioč i saettoli secchi dell'altro anno, e ogni cosa vecchia o scabra ne riciderai in terra.

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 112.24: Poi in processo di tempo, quando i rami son troppo spessi o scabri, o aspri, o che non nascano in convenevoli luoghi, si taglino dall'arbore con taglienti e duri ferri.

2 Fig. Che si discosta, lontano (da qsa).

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 14.216, pag. 97: Ognun dice che aprir sanno il labro, / che soi frategli č Simone et Iuda, / Iacomo con Iosčph dal ver no(n) scabro, / et tutte le seror se serra et chiuda / apresso noi.