SCÀPITO s.m.

0.1 f: scapito.

0.2 Da scapitare.

0.3 F S. Greg. Magno volg., XIV (tosc.): 1.

0.4 Non att. nel corpus.

0.5 Locuz. e fras. fare scapito 1.

0.6 N Gli ess. di Giordano da Pisa, Prediche (Redi), cit. a partire da Crusca (4) e passati a TB, potrebbero essere falsi del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.

0.7 1 Condizione dell'anima del peccatore che perde la grazia di Dio; dannazione (fig.). Locuz. verb. Fare scapito: dannarsi l'anima.

0.8 Luca Morlino 17.09.2014.

1 Condizione dell'anima del peccatore che perde la grazia di Dio; dannazione (fig.). Locuz. verb. Fare scapito: dannarsi l'anima.

[1] F S. Greg. Magno volg., XIV (tosc.): Imperocché che giova all'uomo, il guadagnare tutto il mondo, ove perda sé stesso, e di sé faccia scapito? || Barchi, Omelie di s. Greg., vol. II, p. 204.

[2] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Esagerava il timore di fare uno scapito grande [[...]] Non si accorse del fatto grandissimo scapito. || Crusca (4) s.v. scapito.