FÈRETRO s.m.

0.1 feretro.

0.2 Lat. feretrum (DELI 2 s.v. feretro).

0.3 Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

0.7 1 Bara coperta da una coltre funebre.

0.8 Lorenzo Dell'Oso 18.07.2015.

1 Bara coperta da una coltre funebre.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 15.1, pag. 608: El fece poi un feretro venire / reale a sé davanti, e tosto fello / d' un drappo ad or bellissimo fornire... || Boccaccio chiosa «una bara»: cfr. Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 11, 15.1, pag. 608.1.

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 38, pag. 286.14: uno che era indemoniato toccò la dalmatica sua, cioè lo vestimento che portano li diaconi all' altare, la qual era sopra lo feretro nel qual si portava a sepelire, ed incontanente fu liberato.