GIGARCA s.f.

0.1 a: gigarca.

0.2 Lat. gigarta.

0.3 Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Per errore di trad. o fraintendimento dell'orig.:] tipo di uva.

0.8 Giulio Vaccaro 26.05.2015.

1 [Per errore di trad. o fraintendimento dell'orig.:] tipo di uva. || Cfr. Pall., XII, 22.4: «Si acerbus odor fuerit, uuae excrementa, quae Graeci gigarta uocant, praecipiunt tusa et in massam redacta mersari», dove il termine lat. indica piuttosto la vinaccia. La versione III traduce «prende la vinaccia e pestala e amassala e mettelavi dentro» (Nieri, Più antico testimone, p. 244).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 22, pag. 289.3: Se l'olio è acerbo, mettonvi i Greci uve, le quali chiamano gigarca, peste, e recate in massa v'attuffano.

[2] F Palladio volg., vers. II, XIV m. (fior.), L. 12, cap. 26: Se il fiato sarà acerbo, uve li quali li Greci chiamano gigarca comandano che peste e ridutte in massa vi ssi attuffino entro. || Laur. Pl. 43.13, c. 116r.