SCALAPPIARE v.

0.1 scalappi, scalappia.

0.2 Da calappio non att. nel corpus.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

N Le att. in Jacopo della Lana e di Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Sciogliersi dal laccio. [In contesto fig.:] liberarsi da un impedimento.

0.8 Rossella Mosti 11.11.2015.

1 Sciogliersi dal laccio. [In contesto fig.:] liberarsi da un impedimento.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 21.77, vol. 2, pag. 361: E 'l savio duca: «Omai veggio la rete / che qui vi 'mpiglia e come si scalappia, / perché ci trema e di che congaudete.

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 11.4, pag. 87: Barlaàm disse: - Io vo' che tu la sappi, / a ciò che l'alma tua sia sempre unita / a servir Dio, e tutto ti scalappi / da questa inferma carne adormentita: / el paradiso vo' che tu agrappi...

- [Variamente interpretato nei commentatori come impersonale o come rifl. (con sogg. la rete)].

[3] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 21, 76-102, pag. 436, col. 1.2: La rete, çoè la iustitia de Deo che lí ie tene. Si scalappia, çoè se deslaça.

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 21, 76-102, pag. 507.34: e come si scalappia; cioè come si sciolge e spaccia da questa rete...