IÀCULO s.m.

0.1 giacoli, giacolus, giaculi, iaculi, iaculo,iaculu, jaculi, jaculo; f: giaculus, iacoli, iaculin.

0.2 Lat. iaculum (DEI s.v. iacolo).

0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.); Dante, Commedia, a. 1321; f Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Armi] Arma da lancio; giavellotto, freccia 2 [Zool.] Serpente velenoso (che si lancia sulla preda a mo' di un giavellotto).

0.8 Cosimo Burgassi 11.12.2014.

1 [Armi] Arma da lancio: giavellotto o freccia.

[1] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 548.16: O mal aventurado, che fai tu? Ella non è fera; depremi l'arco. O misero mi, la fante è fixa dal to iaculo!

[2] Gl f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 385-86], pag. 104r.11: Et li iacoli sì ha li homini cum li qual elli se prova. Et possemo entender «iacoli» le lançe, li dardi et etiamdio lo çuogho deli archi et dele balestre, lo qual non se convien ale femene, et etiamdio li cirioli, over çulli ala usança de Venesia... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 [Zool.] Serpente velenoso (che si lancia sulla preda a mo' di un giavellotto).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 29, vol. 4, pag. 236.14: Uno altro serpente che si chiamava giacolus, stando advolto ad un troncone di marmo, sì ferì un cavaliere che aveva nome Polles...

[2] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. IX] (R) 75, pag. 497.29: E perciò ch'egli [[scil. il serpente]] si getta i· llanciando e in tale guisa, è elli appellato giaculus in Africa. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.86, vol. 1, pag. 408: Più non si vanti Libia con sua rena; / ché se chelidri, iaculi e faree / produce, e cencri con anfisibena, / né tante pestilenzie né sì ree...

[4] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24, vol. 2, pag. 416.30: Jaculo è un serpente che vola, del quale dice Lucano: li giaculi, li quali assaliscono li uccelli in sulli arbori, e quando alcuno animale si fa loro dinanzi, lancia[n]si sopra lui e uccidollo, onde sono detti Jaculi, cioè lancianti.

[5] f Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. IX, cap. [vv. 700-733], pag. 348.2: E la grave amphysena, ripiegante il capo verso il corpo, e notatore e corrompitore dell'acqua, e ' veloci iaculi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Luc., IX, 711: «amphisbaena, / et natrix violator aquae, iaculique volucres».

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 28.13: Item, si la natura fa un tossicu sì cuntrariu a la vita comu esti lu tossicu di lu basiliscu oy di lu iaculu, ki subito auchidi l'omu, lu quali longamenti putia campari, perkì?

[7] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 24, pag. 187.1: Anchora v'à d'una ragione e gienerazione che ssi chiamano anfisibena, che ciaschuno àe due teste e sono crudeli e chiamansi giacoli e sono sì legieri e feroci, che iscontrando l'uomo cholla coda il passa dall'altra parte e àvene di più gienerazioni assai.