0.1 infesta, infeste, infesti, infestissimo, infesto, infestu; f: enfesti.
0.2 Lat. infestus.
0.3 Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).
In testi sett.: f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.).
In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.
1 Che dimostra ostilità e avversione.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 363.21: Allora il vecchio Drances, sempre infesto al giovano Turno e con odii e con infamie, così risponde...
[2] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [IX.35], vol. 6, pag. 397.32: Areo ancora e Alcibiade [[…]] avevano incontro alla gente Achea sì fatta legazione a Roma rapportata, e sì infesta orazione avevano incontro a loro usata, che più tosto cacciati della città, che restituiti, apparivano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 21, pag. 96.15: Et chistu [[Saracino]] era innimicu di li Cristiani et multu infestu; kì chistu si era multu calidu et maliciusu in lu fattu di la guerra...
[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, pag. 143.4: E a confirmare ciò che io t'ho dicto sopra, mostra bene che D. sequite quel che se lege ne li Ati de li apostoli de san Polo, el qual era molto infesto a la cristiana fede.
[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 10.135, pag. 69: "Meo nom'è Legïon", perché de questi / demoni molti era intrati in esso, / gli quali ad Iexù eran molto infesti...
[6] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 94.45, pag. 90: gli spirti tuo' [[scil. di Pisa]] crudeli e tanto infesti / contro a color, che ti facean possente, / ti faranno tornar ancor niente...
1.1 Che arreca un grave danno o che minaccia di farlo.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 355.18: [[Enea]] Cotanto parlò, e va verso lui coll'asta infesta. Ma elli a lui: O crudelissimo, perchè mi fai tu paura?
[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 68.6, pag. 405: «Morto è, ché troppo li fu infesto / il colpo della mia spada tagliente, / di ch' io sarò tutto tempo dolente».
[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 131.26: l'ucello non mostra a li uccellatori in qual parte elli sia dimandato e la cervia non insegna a correre a li cani infesti.
[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 3, pag. 23.20: [[le]] cicogne, le quali sono naturalmente infeste alli serpenti.
[5] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 669-70], pag. 116v.30: né an' la cerva non ensegna ali cani enfesti et contrarii a sì enstessa correre. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[6] Astore da Faenza (?), Certo mi par, a. 1397 (tosc.), 10, pag. 318: che sopra ogn' altro mal<e> quel è piú infesto / dove l' odio civil<e> regnar<e> si vede...
[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 3, pag. 384.28: Massinissa con aperta ribellione essere infestissimo nemico.