PROSTRARE v.

0.1 prostassi, prostra, prostracto, prostraru, prostrata, prostrate, prostrati, prostrato, prostratu.

0.2 Lat. tardo prostrare (DELI 2 s.v. prostrare).

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Filocolo, 1336-38; Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Cadere o far cadere in modo violento, abbattere. 1.1 Pron. [Detto della luce del sole:] scendere giù (sulla terra). 2 Fig. Deprimere la forza e il vigore di qno; sconfiggere. 3 Genuflettersi, chinarsi a terra in segno di ossequio e di rispetto.

0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.

1 Cadere o far cadere in modo violento, abbattere.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 7, pag. 368.7: laonde tutti i marinari dopo lunga fatica, [[...]] il potersi aiutare, o loro o la nave, aveano perduto, e chi qua e chi là quasi morti sopra la coperta della nave prostrati giaceano vinti...

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 43.18: E così addivenne che, poichè quello misero giullare ebbe mangiato, uscendo egli di casa, uno grande sasso cadde del tetto e vennegli in capo; della qual percossa prostrato, secondo la sentenza di Bonifazio lo seguente dì morì.

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 5, pag. 15.17: Quisti dui fortissimi cavaleri animandu a li compagnuni, et illi fortimenti combattendu, una grandi parti di li Grechi sindi prostraru in terra, feruti et morti...

- [In contesto fig.].

[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 30.29: la fama [[...]] sì gli prencipi de' collegati di Dante spaventò, che ogni consiglio, ogni avvedimento e ogni argomento cacciò da loro [[...]] co' quali insieme Dante, in uno momento prostrato della sommità del reggimento della sua città, non solamente gittato in terra si vide, ma cacciato di quella.

[5] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 19.16, pag. 376: Questo per Bernabò n'è chiar mostrato, / di tanta altezza subito prostrato.

[6] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 36, pag. 74.18: Uno certo philosopho volendo dileggiare la arrogantia d'uno certo Re, avendolo veduto nella sedia regale, alto, prostrato in terra, umilemente lo adorò...

1.1 Pron. [Detto della luce del sole:] scendere giù (sulla terra).

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 3.243, pag. 140: Dal cielo sta la Terra egual lontana: / Però la luce de le stelle mostra / Egual splendore ad ogni vista umana. / Se in orïente ovver nel mezzo gira, / Ovver se in occidente ella si prostra, / Di quella forma ciaschedun la mira.

2 Fig. Deprimere la forza e il vigore di qno; sconfiggere.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 3, pag. 104.20: «Se nulla potenzia aveste, bastava uno di voi a uccidermi, ma perciocché Iddio v'ha prostrati, e tolta la potenzia, per moltitudine tentate di mettermi paura...».

[2] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), 3.7, pag. 25: Contra li cuori a Dio umilïati / nullo nemico puote prevalere, / e li superbi son sempre prostrati, / e nessun arme può lor mai valere.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 15, pag. 195.22: Egli si vogliono le cose del mondo così apparare ad usare come mobili; e per innanzi né tu né niuno in esse molto si confidi se vengono prospere, né nell' avverse prostrato delle migliori si disperi.

3 Genuflettersi, chinarsi a terra in segno di ossequio e di rispetto.

[1] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 222.3: venne missere Bernabò innanzi al chardinale et fessi riverenza di levarsi lo chappello di chapo [e] a cquello pro[s]tassi...

[2] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Gdt 10, vol. 4, pag. 583.5: [1] E dopo che ebbe compiuto di chiamare a Dio, levossi del luogo dove era stata prostrata dinanzi a Dio.