PROSTRATO agg./s.m.

0.1 prostracto, prostrata, prostrati, prostrato, prostratu.

0.2 V. prostrare.

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.); Stat. Montecassino, XIV (luc.).

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Sam Gregorio in vorgā , XIV sm. (lig.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Disteso (in terra), in una condizione di inferioritā e svantaggio (anche in contesto fig.). 1.1 Estens. Soggiogato, dominato o limitato da qno o qsa. 2 Fig. Precipitato in una situazione di sconforto e di abbattimento (gen. da una posizione molto favorevole e propizia). 2.1 Che ha perduto la salute e l'integritā; corrotto, guasto. 3 Genuflesso, chinato verso il basso, disteso in segno di ossequio e venerazione o di contrizione e pentimento.

0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.

1 Disteso (in terra), in una condizione di inferioritā e svantaggio (anche in contesto fig.).

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 4, pag. 164.26: E dette queste parole, puosegli l'una mano in capo, e prendendolo per li capelli, lo gittō in terra ai suoi piedi, e con l'altra mano gli strinse le sue mani, e puose li suoi piedi su li suoi. E tenevalo cosė fermo prostrato per virtų di Dio...

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 1, ott. 39.5, pag. 36: se 'l mio servir punto ti piace, / da quei ti priego impetri la salute / dell'anima, la qual prostrata giace / sotto i tuoi pič, sė la ferir l'acute / saette che allora le gittasti, / che di costei 'l bel viso mi mostrasti.

1.1 Estens. Soggiogato, dominato o limitato da qno o qsa.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 187.3: Dio, conciossiacosachč sia spirito incircoscritto, ogni cosa creata trascende, ed anco č, come dice s. Agostino, sopra ogni cosa, ma non prostrato dentro ad ogni cosa, ma non rinchiuso, fuor d' ogni cosa, ma non escluso...

- Sost.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 14.2811, pag. 296: Ciascun an'mal s'affligge per suo grido / Ed egli [[scil. il leone]] intorno con la coda segna / E stan timenti senza voce e strido. / Ei sempre di sua preda parte lassa; / Alli prostrati perdonar si degna / Possendo vendicar se l'ira passa.

2 Fig. Precipitato in una situazione di sconforto e di abbattimento (gen. da una posizione molto favorevole e propizia).

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 33, pag. 162.12: Manifesta cosa č l' umana bellezza essere fiore caduco e da un giorno ad un altro venire meno; la quale se di sé dā fidanza ad alcuna, miseramente a lungo andare se ne trova prostrata.

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 25, pag. 137.9: Tu [[scil. Fortuna]], cieca e sorda, li pianti de' miseri rifiutando, con gli essaltati ti godi, li quali te ridente e lusingante abbracciando con tutte le forze, con inoppinato avvenimento da te si trovano prostrati...

2.1 Che ha perduto la salute e l'integritā; corrotto, guasto.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 282, pag. 302.2: E fa įoamento al stomego e a quilli che ha lo apetito prostracto.

3 Genuflesso, chinato verso il basso, disteso in segno di ossequio e venerazione o di contrizione e pentimento.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 2, pag. 13.12: Ed incontanente tornarono a dietro, e trovarono Libertino prostrato in orazione...

[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 73, col. 1.2: Il terzo nel nuovo testamento in Santa Maria Maddalena, quando prostrata in terra bagnava con lacrime i beati piedi del benignissimo Redentore.

[3] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 98.10: la hora quando se dice lu officio divino dentra eclesia, iace p(ro)stratu denancze de la porta de la clesia, non dicendo nulla cosa...

[4] Sam Gregorio in vorgā , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 2, pag. 78.23: E incontenente tornā inderer e trovām Libertim prostrato in oratium...