RAMMARICHÌO s.m.

0.1 ramarichii, ramarichio, ramarichy, rammarchio, rammarichii, rammarichio, rammarichìo, rammarichío.

0.2 Da rammaricare.

0.3 Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Manifestazione di sofferenza, gen. prolungata nel tempo, per una pena interiore. 1.1 Gemito emesso per uno sforzo fisico considerevole e repentino. 2 Manifestazione di malcontento, biasimo, sdegno.

0.8 Cosimo Burgassi 11.12.2014.

1 Manifestazione di sofferenza, gen. prolungata nel tempo, per una pena interiore.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 67, pag. 75.1: L'ottavo [[scil. modo della misericordia]], quando torna il suo rammarichio sopra una bestia, o alcuna cosa sanza senno o sanza favella, dicendo: «Vedi questo cane, o questo albergo, o questo letto, come pare che stian tristi e che piangano la morte del lor signore!».

[2] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. VI, cap. 10, pag. 102r.13: intanto che la prosperità non ci tragga a dilecto dela nocevole negligentia, né l'aversità non ci meni in disperatione et in ramarichio... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cass., Conl., VI, 10: «nec ista ad desperationem adtraxerit et querellam».

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 504.13: e subitamente abbandonò il calore l'ossa della misera, e con femminile urlo empie il cielo di rammarichii...

[4] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 8, ott. 25.1, pag. 223: Grandi furo i lamenti e 'l rammarchio, / ma pur fortuna suo corso facea; / colei amava con tutto il disio / Diomedès, e Troiolo piangea...

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 15, pag. 191.23: Tu ti duoli con gravi ramarichii, se io ho bene le tue parole raccolte, dell' amato giovine da te dipartito e della rotta fede e d' Amore e della nuova donna...

[6] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 381.32: Ben sarebbe suto spietato e bene avrebbe avuto chuore di pietra quelli chen in su quel zinbello nonn avesse pianto, e vedendo i' ramarichio e 'l muro ch' era intorno alle bigoncie quando ellino vidono dare le staia...

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 51, pag. 190.16: tutti insieme faceano grande pianto e rammarichío, e aveano grande paura, perchè a tale forza non si potevano difendere.

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 3, pag. 600.14: Calandrino, continuando il suo ramarichio, diceva: «Oimè, tristo me, come farò io? come partorirò io questo figliuolo? onde uscirà egli?».

[9] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 6, pag. 51.10: Per questo urlare della pioggia si dé 'ntendere gl'urli e lle strida e i grandi ramarichy che fanno questi gholosi nelle loro infermità.

1.1 Gemito emesso per uno sforzo fisico considerevole e repentino.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 56, pag. 121.7: Quando questi giovani forti, e rubesti s' esercitano in gittare la pietra, e 'n fare alle braccia, e 'n travagliandosi, o farne sembianti, io odo guai, e rammarichii, con acerbissimi soffiarj, e alitarj. || Cfr. Sen., Ep., VI, 56, 1: «gemitus audio, quotiens retentum spiritum remiserunt».

2 Manifestazione di malcontento, biasimo, sdegno.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 17, vol. 2, pag. 540.11: L'ordine si cominciò bene; ma gli detti giudici corrotti, cui puosono a ragione, e a cui fuori di ragione, onde grande ramarichio ebbe in Firenze...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 8, pag. 679.18: I vostri ramarichii, più da furia che da ragione incitati, con continui mormorii, anzi romori, vituperano, mordono e dannano Gisippo...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 76, pag. 398.8: Dandole biasmo a torto e mala boce, cioè ne' loro ramarichii dicendo sé esser male trattati da lei, dove sono trattati bene e molto meglio che essi non son degni.

[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 428, pag. 152.29: La quale cosa fu molto male agguagliata, e gittò grande scandalo e rammarichio.

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 10.1: Per le quali cose primieramente erano segretamente udite le indegnazioni de' buoni uomini, appresso ciò andò la cosa a' Padri ancora e in pubblico rammarichio... || Cfr. Liv., XXV, 1, 9: «ad patres etiam ac publicam querimoniam excessit res».

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 27, S. Giovanni el., vol. 1, pag. 253.15: Essendo portato rammarichìo di questo fatto al beato Giovanni, Domenedio induròe il cuor suo a non dare fede a queste cose...