SCIALARE v.

0.1 sciala, scialare, sciali, scialino; a: scialasse; f: iscialare, scialano, scialato.

0.2 Lat. exhalare (DELI 2 s.v. scialare).

0.3 Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Detto di una sostanza aeriforme:] esalare, sprigionare all'esterno (di un corpo solido o liquido). 1.1 Fig. Erompere, manifestarsi esteriormente con parole e atti (con rif. a una condizione interiore, gen. neg.). Anche pron. e assol. 2 Perdere la materialità e dissolversi.

0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.

1 [Detto di una sostanza aeriforme:] esalare, sprigionare all'esterno (di un corpo solido o liquido).

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 19-36, pag. 547.18: quando l'acqua bolle, leva ora in uno luogo, ora in un altro, e sciala l'umido vapore per la sua rarità, e disfassi la bolla; ma nella pece e nella pegola si lieva tutta, et in quello levare sciala, e però risiede poi.

1.1 Fig. Erompere, manifestarsi esteriormente con parole e atti (con rif. a una condizione interiore, gen. neg.). Anche pron. e assol.

[1] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 1, pag. 10.31: [[gli amanti]] perchè le fiamme dell' amore dentro del cuore patire non possono, parlano spesso di ciò, acciocchè per lo molto parlare si scialino un poco, ed abbiano alcuno rifrigerio dell' ardente amore c' hanno in cuore.

[2] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 21.97, pag. 228: Quest'era quel portir che nelle porte / de questa parte, dela qual se cala / al fondo de più dura e pegior morte, / giace desteso e per tre bocche sciala; / per ch'alor Ceres disse: «Odile quanto / Cerbero là piacevelmente abala». || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 13, 55-78, pag. 360.6: [[l'anima]] mette fuore, come fa lo granello della spelda quando è seminato, e riesce una pianta salvatica, delle foglie della quale l'Arpie si pascono e fannoli dolore et apertura al dolore, onde si sciala dolore e lo lamento.

[4] Paolo dell'Aquila, XIV u.q. (napol.>sett.), 5.1, pag. 101: Non posso più sofferir ch'io non mi sciali / fuor [[ed.: cuor]] del doglioso pecto i gran sospiri / e i gravosi martiri / ch'io ò destrecti nel cuor per lunghi tempi...

[5] f Della compunzione del cuore, XIV ex. (tosc.), L. I, cap. 16, pag. 39.8: nulla cura hanno più di loro vivere, nulla sollecitudine di carne, ma diventano continenti, ed astinenti per lo dolore, in tanto che pur la memoria delle delizie è loro pena, e non si scialano se non di piangere... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 1, pag. 30.25: amaricato era il cuore, tanto che convenia che di fuora si scialasse.

- Manifestare all'esterno.

[7] F Cavalca, Pungilingua, a. 1342 (pis.): Così questi tali, di malo amore feriti, dicono e proferiscono, per iscialare l'amore del cuore, parole disoneste... || Bottari, Pungilingua, p. 234.

1.1.1 Sost.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 25, 79-93, pag. 652.33: lo sbadigliare è uno scialare d'increscimento, indotto da fame o da sonno o da travagliamento che l'uomo sente dentro, o da pensieri di tristizia...

2 Perdere la materialità e dissolversi.

[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XXII, cap. 20, vol. 9, pag. 201.13: E non piaccia a Dio, che a risuscitare e fare vivi li corpi non possa la onnipotenzia del Creatore rivocare tutte le cose, le quali hanno consumate o le bestie, o 'l fuoco, o che è ritornato in cenere o polvere, o che è disciolto in umore, o che è scialato in vento o in aere. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.