SETTA s.f.

0.1 secta, secte, secti, septa, septe, seta, setta, sètta, sette, sètte, sétte, sêtte, setti, ssette.

0.2 Lat. secta (DELI 2 s.v. setta).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.2.1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1298; Cronica fior., XIII ex.; Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV; Poes. an. pis., XIV in. (?); Stat. pis., 1318-21.

In testi sett.: Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Preci assis., XIV pm.; Poes. an. perug., c. 1350.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. essere in setta 1.2.1; fare setta 1.2.1;per animo di setta 1; per modo di setta 1; per setta 1; per via di setta 1; tenere setta 1.2.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Gruppo di persone che condivide un modello intellettuale, morale o di comportamento. [In partic.:] schiera dei seguaci di un'idea o di un pensiero, di una dottrina o di una corrente religiosa, di un indirizzo politico, di una guida spirituale o civile; fazione. Anche con connotazione neg. 1.1 Insieme di persone che accompagnano qno (o ne condividono il sentire), séguito, compagnia. 1.2 Lega di persone che agisce o che cospira contro l'ordine costituito, contro un'istituzione affermata o contro chi detiene il comando, lo stesso che conventicola. Estens. Attività sediziosa, insurrezione, complotto. 1.3 [Nella tassonomia di un genere diversificato al suo interno:] specie, sorta (di individui, di esseri). 2 Insieme dei principi, delle credenze o degli atteggiamenti che definiscono una dottrina, una fede, una condotta individuale o condivisa. 3 Condizione di disaccordo e rivalità (gen. in dittologia con discordia e divisione); il conflitto che ne deriva.

0.8 Cosimo Burgassi 11.12.2014.

1 Gruppo di persone che condivide un modello intellettuale, morale o di comportamento. [In partic.:] schiera dei seguaci di un'idea o di un pensiero, di una dottrina o di una corrente religiosa, di un indirizzo politico, di una guida spirituale o civile; fazione. Anche con connotazione neg. || Nei volgarizzamenti traduce gen. il lat. factio.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 432.10: Tiberio i loro giovani [[scil. dei Giudei]] per saramento li mandò a' confini, e puoseli in provincia di più grave cielo; e gli altri di questa gente, o chi loro setta seguitava, della città gli sbandio... || Cfr. Orosio, Hist., VII, 4 ,7: «reliquos gentis eiusdem uel similia sectantes».

[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 129.13: il quale, esendo filgluolo d'uno eretico e d'ereticha, e dalli eretici fu fatto uccidere; ed Uccherino e ... l'uccisero tra Chommo e Milano, perch'elli predicava contra la loro setta.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 22, pag. 403.4: Per queste tre donne si possono intendere le tre sette della vita attiva, cioè li Epicurî, li Stoici e li Peripatetici...

[4] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1119, pag. 293: Li altri Cristïani ki èn de quella seta / alo' encontinenti e sença alcuna speta / de paura k' i avran y coreran a ti [[scil. Massenzio]], / a lo to comandamento et a la toa fé.

[5] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 82, pag. 76: e gua[r]da ch'io ti pa[r]lo chiaro scorto: / fra octo giorni fa' che abi mutata / la mente tua da questa smemorata / setta di Gesu [Cristo], o vuo' cristiana, / et che adori Dïana...

[6] f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 38, pag. 97.14: Ma, poiché la repubblica venne in vigore per la moltitudine de' cittadini, li ragunamenti, le sette valeano, e potenzia aveano... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sal., Cat., 51, 40: «multitudine civium factiones valuere».

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 3.62, vol. 1, pag. 46: Incontanente intesi e certo fui / che questa era la setta d'i cattivi, / a Dio spiacenti e a' nemici sui.

[8] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 24, pag. 181.16: si predice che alcuna setta di Pistoia chiamata nera, da un'altra, nominata bianca, in prima alcuno oltraggio riceva...

[9] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 501.11: apellati fuorono Ghibellini però che li dicti imperadori di Bavera che fuoron in quel tempo favoreggiarono la decta setta o volete parte.

[10] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 10.13: in le contrade de Grecia sì s'è levada una malvaxe seta de gente pessima, ço èno heretixi maledicti, li quai vano predigando contra lo nome de Cristo.

[11] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. III, cap. 2, pag. 43r.27: e' fece sì che Gracco colla scellerata setta sostenne quelle pene ch'egli avea meritate. ... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., III, 2, 17: «cum scelerata factione».

[12] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [IV.61], vol. 5, pag. 326.10: gli uomini della setta Barcina, cioè d'Annibale e de' suoi passati... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXXIV, 61, 11: «cum Barcinae solum factionis hominibus».

[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 49, vol. 2, pag. 80.7: non possendo la città di Firenze posare, essendo pregna dentro del veleno della setta de' Bianchi e Neri, convenne che partorisse doloroso fine...

[14] Preci assis., XIV pm., 13, pag. 141.29: Anchi per saracini, pagani, tartari, heretici, sismatici, turchi, iudieri e per tucte l'altre natiuni e septe del mundo che sònno for della [veritade della] sancta matre Clesia e della fede catholicha [cristiana]...

[15] Poes. an. perug., c. 1350, 28, pag. 16: Non fece mai la secta dei giudere / sì nove piaghe contra el cristianesmo / come oggie fono le spietate fere.

[16] f Deca terza (B), L. III-IV, XIV m. (tosc.), L. III, cap. 1, pag. 62, col. 1.10: Era Tribio nobile compsano intra ' suoi, ma premevanlo la secta d'una famiglia compsana potente per grazia di Romani. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Liv., XXIII, 1, 2: «premebat eum Mopsiorum factio».

[17] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 664, pag. 150: Lo duca demonstrava volere fare vendetta / Dello nostro re Andrea, la cui anima sia benedetta; / Prese madonda Ciancia et martoriòla in fretta, / Et ardere la fece, ca fo de quella setta.

[18] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 15, pag. 449.38: il perdere lo stato la setta Bianca e il partirsi di Firenze fu tutto uno...

[19] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 28, pag. 16.33: Un altro Teodorico re de' Gotti [[...]] fue in concordia collo Imperadore di Gostantinopoli a guastare tutte le chiese di Roma a chi non teneva la setta ariana, ch'era contro la fede di Cristo.

[20] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 193, pag. 489.15: E non dirò come fu in cima della rota Troia, e come Priamo, e come fu grande Tebe, e come fu alta Cartagine, e 'l suo Annibale, e la setta Barchina...

- [Con valore di glossa].

[21] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, proemio, pag. 169.35: Setta, è detta da seguitare in tenere... || Cfr. Isiodoro, Etym., VIII, 3, 4: «Secta a sequendo et tenendo nominata».

[22] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 98, pag. 492.30: E chiamale «sètte» [[scil. degli eretici]], il qual nome viene da «seco secas», il qual vuol dire «dividere», per ciò che essi primieramente son divisi dalla catolica fede, e poi son divisi infra sé...

- Per setta; per animo di, per modo di, per via di setta: per motivi di parte, in virtù dell'appartenenza a un gruppo.

[23] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 283, vol. 2, pag. 450.23: essendo per setta accusato Bernardo Bordoni e altri suoi compagni a l'esecutore della giustizia ch'avessono fatta baratteria a l'oficio della condotta di soldati, i suoi compagni comparirono e scusarsi...

[24] Gesta Florentin. (ed. Santini), XIV pm. (fior.), pag. 142.26: fu cacciato di Siena messer Sozzo Tolomei, e uno suo nipote e suoi seguaci, che furono più di MD popolari, che feciono in Siena romore per modo di setta.

[25] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 56, vol. 1, pag. 104.23: Ma discordandosi da llui messer Giovanni dello Argontino, suo consorto, per via di setta, sentì come in certa contrada nel contado li amici di messer Giovanni di messer Ricciardo no· ssi trovavano...

[26] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 14, vol. 2, pag. 152.13: La 'mpresa fu rea, e mossa da grande malizia per animo di setta...

[27] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 244, pag. 231.22: [[Il Saladino]] fu per setta de' seguaci di Maometto...

[28] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 20, pag. 411.9: Poi indi a poco tempo parte nera chaccò parte biancha, sì e in tal modo che mai non vi tornarono per via di parti e setta.

[29] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 49, pag. 284.17: battaglie intestine sono quando li cittadini sono tutti dentro, e per setta o per parte o per altra malaventura combattono e uccidono e conquidono l'uno l'altro...

[30] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 83, pag. 36.2: Ancora per parte nè per sètta a Firenze non s'era mai nessuna casa disfatta.

[31] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 76, terz. 15, vol. 4, pag. 13: O per invidia, che fosse, o per setta, / o per qualunque fosse la cagione, / l' opera andò sì, che non mi diletta...

1.1 Insieme di persone che accompagnano qno (o ne condividono il sentire), séguito, compagnia.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 68.32, pag. 282: orecchie mei, e che ve deletta / de odire pianto de amara setta? / Non resentite la voce diletta, / che ve facca canto e iubilore.

[2] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), [1317/18] 31.14, pag. 52: onde si crede che 'n sua rea ventura / su l'is[ol]a passaro [[scil i Catalani]] in tanta fretta, / ch'el fie cagion de struger la sua setta.

[3] Dante, Rime, a. 1321, 38.89, pag. 130: Se cavalier t'invita o ti ritene, / imprima che nel suo piacer ti metta, / espia, se far lo puoi, de la sua setta, / se vuoi saver qual è la sua persona...

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 13.63, pag. 67: Con furiosa e minaccevol fretta / quivi si vedea Pirro accompagnato / con mal disposta ed ispiacevol setta.

[5] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), IV, ott. 60.6, pag. 70: Tutte le donne con somma letizia / corron dintorno a quella giovinetta [[...]] Or chi potría narrar quanta dovizia / apparve di biltá fra quella setta, / veggendo Elèna bella ritornata...

[6] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 118.4, pag. 338: Chi lo sgrida o bastemmia e chi lo sperne: / de' principi la setta n'era lieta. / Alcuna volta la madre 'l discerne...

[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 28.67, pag. 82: Gli Allobrogi e i Galli, una gran setta, / fun per Igneo Domizio morti e lesi, / come gente superba e maladetta.

[8] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae II, 31, pag. 251: Theseo, Temistocles con questa setta, / Aristides, che fu un greco Fabritio: / A tutti fu crudelmente interdetta / La patria sepoltura...

[9] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 55.14: volta la mente a quella ch'è perfetta, / qui sordo e muto, e fa'te un cor di sasso, / alzando gli ochi a l'angelica setta / dove in ecterno ognun triumfa e reggie...

1.2 Lega di persone che agisce o che cospira contro l'ordine costituito, contro un'istituzione affermata o contro chi detiene il comando, lo stesso che conventicola. Estens. Attività sediziosa, insurrezione, complotto.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 18, cap. 1, par. 9, pag. 305.5: Avere in odio quelle medesime cose e quelle medesime desiderare e quelle medesime temere, tra' buoni è amistà, tra' mali è una setta. || Trad. De doc. antiq., 18, 1, 9: «inter malos factio est».

[2] Stat. sen., c. 1331, cap. 22, pag. 33.13: E che 'l Rettore possa tutti coloro che commettessero alcuno escesso e tutti non obedienti, overo alcuna setta overo conventicula di frati, contra el pacifico stato de la detta Casa facenti...

[3] f Valerio Massimo (red. V1, ed. Lippi Bigazzi), a. 1336 (fior.), L. II, cap. 5, pag. 16r.2: Certo li gabellieri e li pedagieri non poterono torre la sua autoritade a Publio Rutilio, cacciato di Roma per la setta d'essi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., II, 10, 5: «P. Rutilio conspiratione publicanorum perculso».

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 2, pag. 413.12: Gneo Carbone tribuno del popolo, torbidissimo vendicatore della setta e divisione de' Gracchi novamente soppellita... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., VI, 2, 3: «Gracchanae seditionis turbulentissimus uindex».

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 16, vol. 3, pag. 327.3: più congiurazioni s'ordinaro per torli [[scil. al duca d'Atene]] la signoria e lla vita, chi per una forma, e cchi per un'altra, non sappiendo al cominciamento l'una setta dell'altra, né s'ardieno a scoprire per le sue crudeli giustizie [[...]] E principali furono III sette e congiurazioni...

1.2.1 Fare, tenere setta: unirsi, allearsi (contro qno), complottare.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 10, pag. 250.9: La quarta condizione si è, che 'l tiranno non lassa fare compagnie né guerre né sètte nel suo paese...

[2] Stat. sen., 1298, dist. 8, rubricario, pag. 138.23: Ch'e' tegnitori non facciano alcuna secta o congiurazione del facto del tégnare.

[3] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 60.7: In quest'anno et mese di Gennajo li Genovesi avendo intra loro ne la terra fatta parte et setta combattero insieme dentro ne la terra a dura, forte, et stretta battaglia...

[4] Stat. tod., 1305 (?), pag. 283.25: volemo che non sia neuno de nostra f. che faccia neuno iuramento né promissione e neuna secta e né parte dove se podesse turbare el pacifico stato della città de Tode...

[5] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 244.2: Lo Veltro da Chorvara e figlioli [[...]] ribellaronsi dal Chomune di Lucca et fecero guerra et secta con li chattani di Versilia e colli Pisani et colli chattani di Garfagnana.

[6] f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 25, pag. 64.4: [[Catilina]] non potea contrastare alla setta e all'opere che faceano contra lui malvagiamente quegli suoi nemici... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Sal., Jug., 34, 2: «quoniam factioni inimicorum resistere nequiverit».

[7] Stat. pis., 1318-21, cap. 46, pag. 1109.18: Anco iuro alle sante Dio vaela, che per questo mio officio della sensalia, nulla setta, compagnia u cospiratione con alcuna persona u luogo farò...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 22, vol. 1, pag. 203.9: [[Arrigo di Baviera]] Per meglio signoreggiare Roma, in tutta Italia sì mise parte e disensione nella Chiesa, tegnendo setta contro al papa con certi cardinali e altri cherici...

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 15, vol. 1, pag. 732.9: li altri cittadini [[...]] si legarono e feciono setta contro a lui segretamente...

[10] Esopo tosc., p. 1388, cap. 4, pag. 78.26: Spiritualemente s'intende per lo cane lo possente religioso di ciascuno ordine il quale fa setta contro a' suoi minori.

1.3 [Nella tassonomia di un genere diversificato al suo interno:] specie, sorta (di individui, di esseri).

[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 55.4: Mesere lo re di Francia [[...]] priegavi per lo suo amore che voi debiate o per lettere o per messi si[g]nificare vostro passagio in qual parte sarà o sopra qual setta di Saraceni...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.128, vol. 1, pag. 158: Qui son li eresïarche / con lor seguaci, d'ogne setta, e molto / più che non credi son le tombe carche.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 18.3193, pag. 316: [[La pietra diacodo]] S'è messo in acqua, vegnon per natura / Gli spirti tutti della setta borna.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 9, 124-133, pag. 285, col. 2.2: Gli eresiarche, ... zoè eretici principali e li lor seguaci, li quai erano d'ongni setta e d'ongni condizione...

[5] Poes. an. fior., a. 1347, Ogni creata chosa.5, pag. 169: i' dico sopra' cieli l'angelicata / nobil natura, e' pianeti, e la bretta / creatura, d'animali ciaschuna setta...

[6] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 25 [Antonio da Ferrara].8, pag. 55: Vertù celeste in titol trïunfante, / universal signor, primo monarcha [[...]] Perché lasciasti en l'arca, / al tempo del diluvio, alcuna secta? / Ch'io non discerno persona correcta / in obbedirti mo' tanto né quanto...

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 21, vol. 1, pag. 144.28: unde omni genti et omni secta, in omni tempu, antiquu et presenti, fa sacrificiu a Deu...

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XI, par. 24, pag. 543.20: È vero che in questo prossimo ha differenza da un prossimo ad un altro, per ciò che a tutti gli uomini, di che che setta, di che che nazion si siano, secondo la legge naturale siam prossimi...

[9] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 34.12, pag. 302: O femene, radice de ogni malle [[...]] Da Dio sia maladetto vostra setta, / vui sètti bene frutto de quel legno / che sempre cum l'altrui mal se confetta.

[10] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1374] 3.53: La quarta setta ch'oggi el mondo guasta / son i tiranpni over signor moderni...

1.3.1 Una delle generazioni che costituiscono la stirpe familiare (?).

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 12.1416, pag. 213: Fu già trattato con le dolci rime / E definito il nobile valore / Dal Fiorentino con l'antiche lime; / Ma con lo schermo delle giuste prove / Io dico contro della prima setta / E voglio che ragion mio detto trove.

2 Insieme dei principi, delle credenze o degli atteggiamenti che definiscono una dottrina, una fede, una condotta individuale o condivisa. || Nei volgarizzamenti traduce gen. il lat. secta.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 22.87, vol. 2, pag. 379: e mentre che di là per me si stette, / io li sovvenni [[scil. i Santi]], e i lor dritti costumi / fer dispregiare a me tutte altre sette.

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 89, pag. 51.9: Onde dice Valerio: la secta di Scipione seguitoe Metello al tempo ch'elli fue consolo e ricevette l'oste nella guerra giugurtina, corropta per troppa negligenza di Spurio Albino... || Cfr. Val. Max., II, 7, 2: «Eius sectam Metellus secutus».

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 1, vol. 2, pag. 192.32: La setta di li quali duy, l'unu vechu et l'altru juvini, li homini da poy secutandula porssiru la manu plù arassu. || Cfr. Val. Max., IX, 1, 2: «Quorum alterius senis, alterius adulescentis sectam secuti longius manus porrexerunt».

[4] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 20, pag. 118.24: questi uomini conturbano la città nostra, essendo Giudei, e predicano a noi una setta, e un modo di vivere, lo quale non c' è licito di ricevere nè di tenere, perchè siamo Romani.

[5] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. IV, cap. 7, pag. 117r.15: Come serebbono tenuti buoni cavallieri questi di Gracco s'egli avessono voluto entrare ne la setta della vita del padre overo de l'avolo materno! || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Val. Max., IV, 7, 2: «si aut patris aut materni aui sectam uitae ingredi uoluissent».

[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 5, par. 10, pag. 29.30: Ché intra lle leggi e ssette, che ssono diverse per lo mondo molte ne sono che promettono e ttenghono che a' buoni iddio distribuirà nel secolo avenire merito e guidardone per le loro buon'opere, e a' malvagi tormento e pena per li loro pecchati.

3 Condizione di disaccordo e rivalità (gen. in dittologia con discordia e divisione); il conflitto che ne deriva.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 13.4, pag. 123: Qui passo a dir le discordie e le sette, / di Massenzo, lo qual già mai non fina / di darmi angoscia in fin che meco stette.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 42, vol. 3, pag. 94.4: essendo la città di Pisa in grande setta e divisione, che l'una parte era il conte Fazio con la maggiore parte de' popolani che reggeano li ufici de la città, l'altra setta erano i non reggenti...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 46, vol. 1, pag. 85.16: acciò che il loro Comune [[scil. di Sangiminiano]] e il nostro vivessono di ciò più sicuri, che non si potea vivere vedendoli in setta e in divisioni.

[4] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 16, pag. 601.26: ma chom'ella [[scil. Firenze]] s'incominciò a riempiere, così vi cominciò a nasciere discordie e sette e ghuerre tra lloro.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 21, terz. 45, vol. 1, pag. 240: Trovò tra' Cardinal più, ch'io non dico, / discordia, e setta, e gran divisione, / che chi 'l volea novello, e chi antico.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 158, pag. 381.17: lasciando loro e con le loro sèttee con le loro divisioni; le quali ciascuno che le segue, fanno venire a ultima e finale destruzione...