0.1 socci, soccia, soccii, soccio, soçço, soci, socio, soço.
0.2 Lat. socius (DEI s.v. soccio).
0.3 Doc. sen., 1221: 1.
0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1221; Doc. fior., 1277-96; Doc. pist., 1300-1; Doc. aret., 1335-38; Doc. amiat., 1360.
In testi sett.: Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).
In testi mediani e merid.: Doc. castell., 1261-72; Doc. orviet., 1339-68, [1368].
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Dir.] [Econ./comm.] Chi si impegna ad allevare il bestiame altrui, condividendo col proprietario (il soccidante) le spese e i proventi che ne derivano; soccidario. 2 [Dir.] [Econ./comm.] Lo stesso che soccita. Locuz. avv. A, in soccio, alla soccia: secondo le modalità che regolano il contratto di soccita.
0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.
1 [Dir.] [Econ./comm.] Chi si impegna ad allevare il bestiame altrui, condividendo col proprietario (il soccidante) le spese e i proventi che ne derivano; soccidario.
[1] Doc. sen., 1221, pag. 54.13: Ite(m) avea xv pecho(r)e tra lui (e) il socio, (e) uno bue so p(ro)pio...
[2] Doc. pist., 1300-1, pag. 258.10: Ebi da Melgliorino (e) da Tura Guidati socci di Nuccio, che ll' ebero d'una vaccha, dì s(oprascric)to, lb. xxiiij.
[3] Doc. orviet., 1339-68, [1368], pag. 151.22: A dì 16 di luglio arechò il detto Angniluzzo soccio delle dette te(r)re V qua(r)te[n]ghi di grano, i quai toccharo i(n) pa(r)te ala detta op(er)a.
2 [Dir.] [Econ./comm.] Lo stesso che soccita.
[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 4, pag. 117.3: E chi gli [[scil. i contratti usurai]] riquopre e scusa con nome di cambio, chi d' interesso, altri di diposito e di serbanza [[...]] molti altri dicono che sono allogagioni, compagnie, socci, venture, comperare a novello, e più altri modi...
2.1 Locuz. avv. A, in soccio, alla soccia: secondo le modalità che regolano il contratto di soccita.
[1] Doc. castell., 1261-72, 4, pag. 22.4: Ventura de Fatebuono decto e Beveniuto suo frate òno en soço da noi IJ scrofe, e den' arendare la meità, e deole teniere IIJ anni...
[2] Doc. fior., 1277-96, pag. 407.30: De dare lb. VIIJ e s. XIIIJ dies ventitre di maggio [[...]] per dodici pechore e uno montone e due angnelli, li quale chonperai da llui livre dodici, e tienele per noi a s[o]ccio.
[3] Doc. pist., 1300-1, pag. 232.16: Diedi a Ciuto di Volglia, i quali diede Giu(n)ta d'una vaccha ch' avea i(n) soccio da noi, dì s(oprascric)to, lb. viiij s. x.
[4] Doc. pist., 1297-1303, pag. 187.28: Prestai alla soccia da <G> Cicignano una quartina di segale.
[5] Doc. aret., 1335-38, pag. 152.17: Questo dì conparai una cionchola pregnia, la q(ua)le ò datto en soccio a Michele da Patrignioni a pro e a da(n)no...
[6] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De eodem, vol. 1, pag. 98.1: La sexta si è in quilli chi prestam a li mercanti, seando elli co(n)pagnon a lo guagno, ma no mia a la p(er)dya, o si dam lor bestie in socio: xoè se ge ne mora nissuna, ello si è tegnuo de metegene una autra sì bonna o meior cha quella chi serà morta.
[7] Doc. aret., 1349-60, pag. 171.1: Cinello de Bartolo da Gaienne tolse en soccio da me a refare una troia bianca e neira...
[8] Doc. amiat., 1360, pag. 86.22: Ancho adimando la mia parte de le vacche le q(u)ali à i(n) soccio da Binduccio Pietro di Dino d'Arcidosso.
[9] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 213.90, pag. 272: Troppo forse s'allunga / Frottola col suon chioccio. / Ma dar le capre a soccio - è pur il meglio.
[10] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.24, pag. 151: e non a que' ch'e' buo' tengon a socci, / che con tascocci / vanno pur aguale.