SOCIETÀ s.f.

0.1 società , societade, societate, societati, sozietà , sozieté, ssozietà ; f: societadi.

0.2 Lat. societas, societatem (DELI 2 s.v. società ).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. pis., 1322-51; Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. società degli uomini 1.1; società umana 1.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Gruppo di persone che condivide una serie di principi etico-morali, ai quali conforma il comportamento. 1.1 Società umana, degli uomini: l'intero complesso degli esseri umani, soggetto alle medesime leggi e condizioni naturali. 2 Vincolo di tipo natuale o contrattuale che lega insieme persone, enti o istituzioni, per lo più secondo il criterio del reciproco rispetto, lealtà e assistenza (gen. in dittologia con compagnia, amistà e sim.).

0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.

1 Gruppo di persone che condivide una serie di principi etico-morali, ai quali conforma il comportamento.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 36.64, pag. 130: Puoie che [[tu, anima]] de iustizia porte le suoi ornate, / li prelati envìtante a lor societate...

1.1 Società umana, degli uomini: l'intero complesso degli esseri umani, soggetto alle medesime leggi e condizioni naturali.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 3, par. 4, pag. 19.25: Ma lli convenne ordinare nella sua comunità alquni statuti giusti [[...]] che così come parea a buono fare secondo equità, sanza grande esquisizione, solamente per lo giudichamento di ragione e altressì per lo dovuto d'umana sozietà e conpangnia.

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XIX, cap. 5, vol. 8, pag. 38.17: Ma nella miseria di questa mortalitade di quanti e quali mali abbondi l'umana societade, or chi 'l potrebbe contare? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] f De officiis volg., XIV/XV (tosc.), L. I, cap. 43, pag. 80.18: e seguiteremo quello che per natura è acuto e prudente, e quello ch'è accomodato alla società degli uomini, e quello ch' è potente e forte. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cic., Off., I, 100: «quod ad hominum consociationem accommodatum».

2 Vincolo di tipo naturale o contrattuale che lega insieme persone, enti o istituzioni, per lo più secondo il criterio del reciproco rispetto, lealtà e assistenza. || Gen. in dittologia con compagnia, amistà e sim.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 28-39, pag. 91, col. 2.14: le scientie no èno obiette de' sensi, avegna che, quanto all'ordene de parlare a nui, abiano exordio dai sensi. E questo adevene per la societade ch'ha l'anima col corpo, lo quale la ofusca e tragela alle basse e sensibilli passioni...

[2] Stat. pis., 1322-51, cap. 60, pag. 521.29: Et iuro alle sancte Dio evangelia, società , compagnia et unione di tre ordini, cioè del Mare, mercatanti et lanaiuoli, farò et terrò sempre ferma et avere rata...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 5, vol. 1, pag. 22.17: Et da lu parentatu comuni nacxi dintra loru [[scil. li homini]] amistati, societati et cumpagnia...

[4] f Della vecchiezza, XIV (tosc.), pag. 66.10: In prima io ebbi sempre compagni a mangiare a comuni spese; e queste societadi furono ordinate, essendo io questore... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cic., Sen., 45: «sodalitates autem me quaestore constitutae sunt».

[5] f De officiis volg., XIV/XV (tosc.), L. I, cap. 22, pag. 46.17: nessuna di tutte le società è più grata, nessuna più cara, che quella la quale è colla repubblica e ciascuno di noi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cic., Off., I, 57: «omnium societatum nulla est gravior».