SOCIO s.m.

0.1 sotii, sozio; f: socia. cfr. (0.5) fociu.

0.2 Lat. socius (DELI 2 s.v. socio).

0.3 Doc. sen., 1221: 1.

0.4 In testi tosc.: Cronica fior., XIII ex.

In testi mediani e merid.: Doc. assis. (?), 1354.

0.5 La forma fociu di Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.) è interpretata come 'socio' da Mattesini, p. 143 s.v. sociu. Il termine sembra tradurre il lat. impios: piuttosto che il raro cultismo 'socio', non giustificato dal prestito diretto, a fronte del lat. impios ci aspetteremmo nel volgarizzamento una traduzione del tipo 'sozzi' (suzzi, suczi, suççi, di cui forse fociu del ms. è scrizione erronea?).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1. Amico, compagno (anche allocutivo) 1.1. [Con rif. all'ordinamento politico e militare:] alleato, confederato. 1.2 [Con rif. a una congregazione religiosa:] confratello. 2 Chi è legato ad altri da uno stretto vincolo di consanguineità.

0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.

1 Amico, compagno (anche allocutivo).

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 607.33: «Che diavolo hai tu, sozio Calandrino? Tu non fai altro che soffiare.» A cui Calandrino disse: «Sozio, se io avessi chi m'aiutasse, io starei bene.»

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 2, terz. 2, vol. 1, pag. 15: Totil Fragellondei non stette in ozio; / ma per vendetta far di Rodogaso, / (credo, che 'l Diavol seco ebbe per sozio,) / com' uon crudele, e di superbia vaso, / passò in Italia...

1.1 [Con rif. all'ordinamento politico e militare:] alleato, confederato.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 131.33: Finalmente Carlo Martello, filgluolo del re Carlo secondo, fu preso a prigione co' sotii, e fu sconfitto; dove molta nobile gente fu morta e presa.

1.2 [Con rif. a una congregazione religiosa:] confratello.

[1] Doc. assis. (?), 1354, pag. 51.28: Item adì detto en prunie per convento s. .II., de. .VIIII.. Item per aconciatura de le scarpe del generale et sotii sui lb. .II...

2 Chi è legato ad altri da uno stretto vincolo di consanguineità. || Prob. per corruzione testuale.

[1] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. XIII: Poi, acciò ch'ello [[scil. Perdicca]] colla forza aquistasse autorità di re, attese ad avere per moglie Cleopatra, socia d'Alexandro Magno, e inanzi stata moglie dell'altro Alexandro... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Iust., XIII, 6: «ad nuptias Cleopatrae, sororis Alexandri Magni».