SPENNARE v.

0.1 ispenna, ispennare, spenna, spennade, spennando, spennanle, spennar, spennare, spennate, spenne, spenò; f: spennano.

0.2 Da penna (DELI 2 s.v. spennare).

0.3 Tesoro volg., XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.).

In testi sett.: Esopo ven., XIV.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Togliere o perdere le penne; anche pron. 1.1 Pron. Compiere il ciclo di muta del piumaggio (detto degli uccelli). 2 Sottrarre beni e sostanze con mezzi fraudolenti, approfittando della buona fede altrui. 2.1 Fig.

0.8 Cosimo Burgassi 10.12.2014.

1 Togliere o perdere le penne; anche pron..

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 28, pag. 125.3: E quando le loro madri [[scil. dell'upupa]] invecchiano tanto che non possono bene volare, li loro figliuoli le prendono e mettonle nel nido, e spennanle tutte, ed ungono loro occhi...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 23, pag. 116.17: E quelle [[scil. cicogne]] che giungono troppo dietro all'altre sono prese e spennate e percosse dall'altre malamente.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 4.2137, pag. 258: In quelle parti dell'Asia maggiore / Lumeria nasce con lucenti penne, / Che toglie l'ombra con il suo splendore. / Morendo, non è morto questo lume; / Non vuol natura che giammai si spenne: / Partita penna vuol che poco allume.

[4] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 74.4, pag. 80: Cader postù in que' legami, Amore, / ne' quai tu n' hai già molti avviluppati; / rotte ti sien le braccia, ed ispuntati / gli artigli e l'ali spennate e 'l vigore / tolto...

[5] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [JacBol] madr. 8.10, pag. 35: Corvo, che de paon veste la penna, / fra' papagal con vergogna se spenna.

[6] Esopo ven., XIV, cap. 47, pag. 45.3: E vegando la madre, ello [[scil. lo sparviero]] squarzò e spenò tuti li suoi [[scil. dell'usignolo]] fiuoli.

- [Con rif. al mito di Icaro].

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 17.110, vol. 1, pag. 290: né quando Icaro misero le reni / sentì spennar per la scaldata cera, / gridando il padre a lui «Mala via tieni!»...

[8] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 35.42, pag. 155: Appresso vedi que' che con sottile / maestero del padre uscì volando / del Laberinto, che tenendo vile / miseramente ciò ch'amaestrando / il padre gli avea detto, per volare / troppo alto, in giù, le sue reni spennando...

[9] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 313, pag. 742.31: Onde Dante: «quando Ycaro misero le reni sentì spennar della scaldata cera, gridando il padre: Mala via tieni!».

1.1 Pron. Compiere il ciclo di muta del piumaggio (detto degli uccelli).

[1] f Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305: il ringiovanire delle piante è segno espresso della Resurrezione. Ancora essemplo degli uccelli, che mudano, che si spennano tutti, e rimettono le belle penne nuove... || GDLI s.v. spennare.

2 Sottrarre beni e sostanze con mezzi fraudolenti, approfittando della buona fede altrui.

[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 50, pag. 212.7: Essendo in una contrada una mala femmina mondana traeva a sé i giovani con sua arte di dolcie parole e di sembianti [[...]]. E hassene eletto uno infra tutti gli altri cui meglio poteva ispennare, e dicievagli: «Più t'amo che veruno, onde ti piaccia di volermi amare: e non voglio da te altro dono che il tuo amore».

2.1 Fig.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 19.3, vol. 1, pag. 223: D' ingrati or vien sermone, / ché non è viço di lassallo in penna, / però che forte ispenna / ciascun di fama e d'onor e di laude.