MÀRGINE s.f./s.m.

0.1 margene, margine, margini.

0.2 Lat. margo, marginem (DELI 2 s.v. margine).

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Stat. pis., a. 1327; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. pist., 1353 (2).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Lo stesso che cicatrice (anche fig.). 1.1 [Relig.] [In partic.:] stigmate della crocifissione di Cristo. 1.2 Estens. Ferita. 2 Parte estrema di una superficie (uno dei lati o l'intero perimetro). 2.1 Terrapieno o barriera che delimita un fossato o un corso d'acqua. 2.2 Ciascuno dei quattro spazi che delimitano lo specchio di scrittura di una pagina, di norma destinati a essere lasciati in bianco. 2.3 Estremità (di un gruppo). 3 Signif. non accertato.

0.8 Diego Dotto 09.03.2015.

1 Lo stesso che cicatrice (anche fig.).

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 32, pag. 190.9: Et un altro disse: «Margine dela coscientia si reputa p(er) fedita». || Cfr. Albertano, Liber cons., II: «Cicatrix conscientie pro vulnere est».

[2] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 55, pag. 23.25: Empiastro ciò viene a dire 'dura confetione', e 'apostolicon', cioè sopraposto, vale propiamente a suttiglare le margini dele piaghe in qualunque parte fosse del corpo...

[3] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. III, cap. 8, pag. 50v.14: e' sono imputrite et corrocte le margine mie. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cass., Conl., III, 8: «conputruerunt et corruptae sunt cicatrices meae».

[4] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 383.19: Un altro giovane era già sano, ma lo avicinarsi alla sua donna lo rifiedé, quando elli li andò incontro; la male afermata margine ritornò ne l' antica piaga... || Cfr. Ov., Rem. Am., 623: «Vulnus in antiquum rediit male firma cicatrix».

[5] a Stat. fior., c. 1324 (2), pag. 98.32: del quale maleficio seguiterà morte o vero talgliamento o vero debilezza di membro o vero vituperamento di vólto o di faccia per apparente margine...

[6] Gl f Chiose interl. a Valerio Massimo (red. V1), a. 1336 (fior.), pag. 54v.1: cicatrici [interl. margini] || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Gl f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. IX, cap. 30, pag. 400.4: Le mie margine sono impuzzate e peggiorate dalla faccia della stultizia mia. Le margini non sono altro se non le saldature delle fedite. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[8] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 14, pag. 35.26: Sí come la margine che rimane quando l' uomo è guarito della piaga, cosí la colpa d' Adam la quale menò marcia mortale.

[9] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 141.22: sì come negli animali la parte del cuojo scorticata e levata via, non ricresce, senza grande margine e segno, ma tagliata per lungo e per traverso la pelle, tosto salda, così è nelle cortecce delle piante...

1.1 [Relig.] [In partic.:] stigmate della crocifissione di Cristo.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 1, L'Avvento, vol. 1, pag. 21.8: La terza cosa è i segnali de la passione, cioè la croce, i chiavelli e le margine de le fedite. || Cfr. Legenda aurea, I, 139: «crux, claui et cicatrices in corpore».

1.2 Estens. Ferita.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 406, pag. 427.33: Sì gli aveano fatte più di .c. margini le maglie di suo asbergho, dunde 'sciva sangue, e parea bene a llui medesimo come lo giuocho era fatto.

2 Parte estrema di una superficie (uno dei lati o l'intero perimetro).

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 42.6: Alla fine si n'andoe al Nilo; lo quale poi ch'ella ebbe toccato, poste le ginocchia nella margine della ripa, si chinoe... || Cfr. Ov., Met., I, 728: «in margine ripae».

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 34, pag. 592.9: alla quale [[fontana]] venuti, sopra la verde erbetta che i margini di quella adornava...

[3] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 348-367], pag. 170.28: e vide il volto nella cheta acqua dello stagno, e puose le piante nella margine, e disse ch'ella era amata dall'onda Tritonida. || Cfr. Lucano, Phars., IX, 353: «posuitque in margine plantas».

2.1 Terrapieno o barriera che delimita un fossato o un corso d'acqua.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.83, vol. 1, pag. 234: Lo fondo suo e ambo le pendici / fatt' era 'n pietra, e ' margini dallato...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 606.19: pensò di fare mari per sè ne le sue possessioni, intagliando li marosi di peschiere, e diverse greggie di pesci inchiudendo con margine e cantoni divisi... || Cfr. Val. Max., IX, 1, 1: «separatim molibus includendo» e f Valerio Massimo (red. V1, ed. Lippi Bigazzi), a. 1336 (fior.): «inchiudendo con macine e cantoni divisi» («margine» è lez. di un ms. tardo).

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XV, par. 1, pag. 665.1: «Ora cen porta l'un de' duri margini» etc. Continuasi l'autore al precedente canto, in quanto nella fine d'esso mostra che gli argini di quel ruscelletto, il quale per la rena arsiccia correa, fanno via a chi vuole giù discendere...

[4] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, 73-84, pag. 387.3: e i margini dal lato; cioè le ripe che sono dal lato alle sponde, di verso la terra; e per questo appare che le sponde erano ampie, sicché faceano piagge in verso la terra ove pendeano...

[5] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, 139-142, pag. 395.36: Li margini; cioè le sponde del fiumicello...

2.2 Ciascuno dei quattro spazi che delimitano lo specchio di scrittura di una pagina, di norma destinati a essere lasciati in bianco.

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 32, pag. 51.8: Li quali Brevajuoli siano tenute et debbiano fare scrivere in margine fuore del testo tucte li gionte et correccioni et vacacioni...

[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 48, par. 58, vol. 1, pag. 191.29: E che al tenpo del pagamento de la dicta pecunia se scriva êlla en margene de lo statuto...

[3] Doc. pist., 1353 (2), 75, pag. 23.16: Iacopo Ticini Domenichi de la soprascripta cappella lassocci al memoriale a f. XVI del 48 di giugno per ser Soldo libre XXXIII sengnato ne la margine.

[4] Stat. fior., 1357, cap. 97, pag. 381.18: Item providono et ordinaro e fermarono che tucti li statuari di questa arte da quinci innançi sien tenuti et debbono tucte le loro additioni e correctioni far scrivere dopo la piuvicagione del presente statuto et non nella margine del detto statuto.

2.3 Estremità (di un gruppo).

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.471, pag. 365: Così ne l'altra volta ragomitolo / datorno confessor<i> dottori e vergini, / l'ordine seguitando ne le margini; / Maria di Moisé tiene il salterio / su ne la volta, e non sanza misterio; / Iudith Ester e Ruth l'acompagnano...

3 Signif. non accertato.

[1] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 103.21: Hec custodela, le id est la margene del calçaio.