PRESAGIO s.m.

0.1 presagi, presagio.

0.2 Lat. praesagium (DELI 2 s.v. presago).

0.3 Cronica deli imperadori, 1301 (venez.): 1.

0.4 In testi tosc.: Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74.

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Segno che anticipa o prelude a un evento o a una condizione che si verificherà nel futuro.

0.8 Diego Dotto 09.03.2015.

1 Segno che anticipa o prelude a un evento o a una condizione che si verificherà nel futuro.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 218.1: In quel medesmo tempo, le osse del beado Vido martere da Parixe fo translatado in Corbia de Saxognia, monestiero molto solenne; onde elli atestimoniando queste chosse esser adevegnude in presagio, che da quel tempo in qua la gloria deli Franceschi quanto a l'impierio fo translatada in quelli de Saxognia.

[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 1, pag. 4.15: Et non fu ditta quista terra Altavilla sulamenti perchì era in unu munti posita et assittata, ma per presagi di fortuna et di li cosi futuri: chì divia esseri ditta Altavilla per grandi et alti homini chi divia aviri la signoria di quista villa.

[3] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis I.54, pag. 183: «Gran tempo è ch' io pensava / Vederti qui fra noi, chè da' primi anni / Tal presagio di te tua vita dava.»